Pancotto: «Non è vero che Procida
ha giocato solo per i falli di Clark»

Alla vigilia della sfida con Trento, il tecnico di Cantù spiega il suo pensiero sul talentino

L’Acqua San Bernardo Cinelandia Cantù andrà domani a Trento (inizio gara alle 17.30) senza Andrea Pecchia, infortunato.

La notizia non fa piacere a coach Cesare Pancotto, ma vuole evitare che diventi un alibi: «Sono sicuro che il gruppo sia pronto a far fronte a questo infortunio: deve essere una motivazione per coloro i quali scenderanno in campo; per chi, chiamato in causa, dovrà dare il massimo delle sue capacità, dal momento che Pecchia è per noi un giocatore molto importante, in grado di interpretare più ruoli e di fungere da cerniera tra piccoli e lunghi».

Ovviamente dispiaciuto, Pancotto manda messaggi al suo giocatore: «Prima che del Pecchia “giocatore”, mi spiace in primis per il Pecchia “uomo”, perché Andrea è un giocatore emotivo e un grande agonista. Peccato, inoltre, per la recente convocazione in Nazionale. Credo e spero che questo infortunio non gli precluda altre possibilità in azzurro».

Niente partita per Pecchia, non è quindi automatico che Procida possa avere più chance di giocare, anche alla luce delle sue non perfette condizioni fisiche. E Pancotto apre un altro capitolo dedicato al talentino: «Vorrei chiarire che Procida non ha giocato perché Clark era carico di falli, ma perché ho pensato che fosse il suo momento. L’allenatore deve fare delle scelte: stiamo parlando di un ragazzo a cui stiamo costruendo un percorso. Tutte le mie decisioni sono funzionali, non sono mai un premio o una bocciatura».

Pancotto si è poi soffermato sulla difficile trasferta di Trento: «Con un campionato che sta sempre di più alzando il livello, dovremo mantenere alta la nostra attenzione sia sul nostro obiettivo finale sia sull’obiettivo della gara. Ci vorrà una difesa di fiducia e possessi in attacco di qualità: Trento è una squadra in salute, reduce da due vittorie contro Sassari e Brescia».

I pericoli? «È una formazione fisica e atletica, soprattutto nei suoi lunghi e può contare su giocatori come Forray, Craft e Gentile. Trento è tra le squadre che tirano meglio da tre e tra le squadre che tirano di più da due. L’allenatore, Nicola Brienza, è bravissimo. Inoltre, Trento è una società che cammina con le sue gambe, con la propria identità».

La salvezza, quindi, rimane sempre il primo obiettivo di Cantù: «Rispondo indirettamente: parlano ancora di salvezza allenatori e società che stanno a 24 punti. Noi siamo a 18, quindi… Cambiare obiettivo creerebbe una congiuntivite primaverile prima che arrivi primavera».

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