Pancotto: «Tutta colpa mia
Non ho trasmesso grinta»

Il coach di Cantù commenta la sconfitta con Bologna: «Una squadra che lotta per la salvezza, serve giocare con il coltello tra i denti,avere sempre più fame».

«Siamo scomparsi dopo il primo tempo: mi assumo la responsabilità per non aver trasmesso alla squadra i giusti valori. A una squadra che lotta per la salvezza, serve giocare con il coltello tra i denti, noi dobbiamo avere sempre più fame degli avversari». Non cerca scuse coach Cesare Pancotto al termine della partita persa contro la Fortitudo: «Non c’è stata energia, ho visto una brutta difesa e poche idee in attacco».

Cantù-Fortitudo, prima partita del 2021, ancora senza pubblico, non passerà agli annali. Pochi gli ammessi al PalaBancoDesio –ormai la situazione è questa da mesi -, in platea c’erano il presidente Roberto Allievi e lo stato maggiore della Pallacanestro Cantù. Presenze ridotte al lumicino, anche su indicazione della Lega, che ultimamente ha distribuito multe a chi ha sgarrato: sugli spalti c’era giusto giusto la dirigenza, nessuno sponsor, out anche i ragazzini addetti alla pulizia del campo con stracci e spazzoloni. E in una partita con tanti ex - un paio fuori causa come Mancinelli e Aradori - è mancato ancora di più l’apporto sonoro del pubblico, specialmente nei tanti momenti di difficoltà vissuti dalla squadra ieri sera. Quale sarebbe stata la reazione al nome di Aradori o di Dalmonte?

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