Pashutin: «Contro Sassari
serve la miglior difesa»

L’allenatore dell’Acqua San Bernardo presenta la sfida casalinga di domani contro il Banco di Sardegna.

Domani sera, in campo al “PalaBancoDesio” alle 20:30, l’Acqua San Bernardo ospiterà la Dinamo Sassari con l’obiettivo di centrare il terzo successo consecutivo, dopo le convincenti vittorie con Pistoia e Torino nei turni precedenti.

«Con Sassari sarà una partita molto difficile – afferma coach Evgeny Pashutin in sede di presentazione - contro una squadra che dispone di un quintetto davvero forte con Smith, che è un buon playmaker, e Bamforth che è una guardia tiratrice molto pericolosa. È una squadra che gioca tanti post up, capace di creare tanti possessi per i propri tiratori, riuscendo a trovarli spesso liberi. I loro tiratori sono molto forti sul perimetro, per questo dovremo mettere sempre molta pressione su di loro, contestando ogni tiro. Poi, dovremo essere forti a rimbalzo perché i lunghi di Sassari sanno catturarne tanti, su tutti Cooley ma anche Pierre e Thomas, che sono molto atletici».

«Dovremo, inoltre, mettere in campo la nostra miglior difesa - aggiunge -, limitando i loro contropiedi con una difesa forte e attenta, prendendo subito posizione. Offensivamente, invece, dovremo correre quando possibile, senza però esagerare come abbiamo fatto correttamente a Torino. Sarà importante trovare il modo giusto per farlo, restando molto uniti».

«Dovremo continuare a fare quello che abbiamo fatto nelle ultime due partite, ovvero controllare il ritmo della gara e, in attacco, continuare a passarci così tanto il pallone - fa altresì presente -. Questo ha portato a produrre 30 assist contro Pistoia e 21 contro Torino. Perché se in attacco condividiamo il pallone come una squadra, abbiamo potenzialmente 5-6 giocatori in grado si segnare 10 o più punti. Questa è per noi un’ottima cosa, perché prima di tutto ci rende una buona squadra, ma anche perché ci rende molto pericolosi ai nostri avversari. Continuiamo a giocare così dando il massimo davanti al nostro pubblico, al quale chiedo di venire in massa a sostenerci».

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