Pino Sacripanti fa 50
E 20 anni fa esordiva in A

Domani il coach canturino festeggia il mezzo secolo di vita. E nel 2000 subentrava a Ciani sulla panchina di Cantù.

Domani sulla torta di compleanno spegnerà cinquanta candeline, mentre tra qualche mese festeggerà il suo primo ventennio da allenatore di serie A. Insomma, un 2020 da celebrare questo per Pino Sacripanti. Il quale, appunto, veniva al mondo il 15 maggio del 1970 per poi affacciarsi alla massima ribalta della pallacanestro italiana il 28 dicembre del 2000.

Quando il presidente Francesco Corrado lo designò quale successore di Franco Ciani (del quale era l’assistente) sulla panchina di una Cantù completamente in asfissia. «La prima sensazione di allora è che avessi dovuto fare semplicemente il traghettatore anche perché la richiesta era quella di guidare la squadra nelle quattro partite fino alla Befana, dopodiché sarebbe arrivato uno nuovo capo allenatore - ricorda Sacripanti -. Riuscimmo a vincere un incontro e io ritenevo di aver “fatto il mio” poiché all’1 su 11 precedente era seguito il mio 1 su 4. Poteva bastare».

E invece, il patron cambia idea: sino al termine del campionato avanti con Sacripanti. «Alla mia domanda “e adesso chi arriva?”, il presidente rispose candidamente “tu, perché sono convinto che farai bene”. Aggiunse che in realtà l’aveva già deciso subito nonostante le perplessità di sua moglie Anna e di Alessandro (il figlio, ndr) i quali ritenevano che avrei potuto bruciarmi se gettato così tra le fiamme. Ma i giocatori avevano apprezzato, la qualità del gioco era migliorata e poi, in fondo, al nostro presidente economicamente conveniva...».

All’argomento la Provincia di giovedì dedica una pagina

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