Più solida in difesa la Cantù di Nic
E in attacco sta cambiando pelle

Il raffronto tra la squadra prima allenata da Pashutin e adesso da Brienza. La San Bernardo ora subisce 8 punti in meno di media.

Cinque partite non sono molte in assoluto per sputare sentenze, ma intanto possono rappresentare un indice di tendenza sufficientemente attendibile. Cinque sono infatti le partite che l’Acqua San Bernardo ha giocato da che Nicola “Nic” Brienza è stato nominato - o promosso - capo allenatore. Al di là del percorso netto che costituisce il biglietto da visita che l’allenatore canturino sta esibendo all’opinione pubblica, il dato può essere ritenuto credibile per costituire, se non ancora del tutto una prova vera e propria, quantomeno molto più di un semplice indizio per accertare la valenza delle prestazioni della squadra sotto la nuova guida.

E dunque può anche essere proposto un parallelo con la Cantù di Evgeny Pashutin, il coach russo che aveva iniziato la stagione salvo poi darsela a gambe dopo la seconda giornata di ritorno. Diciassette partite con la guida tecnica dell’Est alla quale sono seguite le cinque più recenti a conduzione brianzola.

Dando un’occhiata ai numeri, ciò che più balza all’occhio sono gli oltre 8 punti in meno di media subìti dall’Acqua San Bernardo seconda versione: dagli 88.4 si è infatti scesi agli 80 tondi tondi. Con un incremento, peraltro, delle segnature nell’ordine di quasi 4 punti a gara.

Aumentati di poco i tiri da 2 - anche se messi a segno con percentuali decisamente migliori (dal 53 si è passati al 58.2%) - scese - pur in questo caso lievemente - le conclusioni dall’arco dei 6.75 (con percentuali tra l’altro in calo del 4.6%), su per giù simili le volte in cui ci si è presentati in lunetta (anche se poi le trasformazioni si sono incrementate del 4.2%).

Si alza sensibilmente il numero di rimbalzi catturati che passa da 38.6 a 42.2, mentre calano di un paio di assist, le palle recuperate scendono da 5.6 a 4.8 e le perse aumentano da 14.7 a 15.4. Infine, balzo in avanti della voce “valutazione” che dall’87 giunge quasi a toccare quota 100 (98.2 per la precisione).

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