«Sassari, il Poz e lo scudetto
Sembra tutto così inspiegabile»

Il canzese Giorgio Gerosa, componente dello staff tecnico della Dinamo Sassari, commenta l’incredibile momento del Banco di Sardegna

È la squadra del momento. Su questo non ci piove. Un momento, peraltro, non propriamente confinato a un attimo bensì esteso a un arco temporale piuttosto ampio.

Il riferimento, naturalmente, è alla Dinamo Sassari, capace intanto di sbattere fuori Milano con un secco 3-0 nella semifinale scudetto pur in difetti del fattore campo, di collezionare la bellezza di 22 vittorie consecutive, di sollevare al cielo nel frattempo una coppa europea (la Fiba Europe Cup) e di non perdere un incontro ufficiale ormai praticamente da tre mesi (ultimo ko accusato, il 10 marzo al Taliercio contro Venezia).

Dopo l’arrivo di coach Gianmarco Pozzecco, Sassari si è letteralmente trasformata e per cercare di comprendere come tutto ciò sia potuto accadere ci siamo rivolti a Giorgio Gerosa, il 34enne (proprio ieri ha festeggiato il compleanno, auguri) di Canzo approdato da tre anni sull’Isola e da questa stagione assoldato nello staff tecnico della squadra di serie A (dove, per inciso, nonostante la giovane età è colui il quale possiede la tessera d’allenatore più datata...).

«La verità? È tutto abbastanza inspiegabile - confessa uno dei due assistenti del “Poz” -. Ci riesce tutto, giochiamo con leggerezza, con la testa molto libera, senza alcuna pressione, senza aver paura di niente e di nessuno».

L’impressione è che Pozzecco non abbia rivoltato la squadra sotto l’aspetto tecnico-tattico ma che l’abbia aiutata a raggiungere un tale tasso di autostima che ora viene tutto facile. «Il Poz, intanto, ha dato follia, voglia, entusiasmo e passione - nota Gerosa -. Dopodiché ha saputo responsabilizzare il gruppo dei giocatori italiani, ponendolo sullo stesso piano di quelli stranieri».

«Il concetto che credo sia doveroso far passare - prosegue - è che c’è veramente la squadra. Soltanto così, con una clamorosa prestazione d’assieme potevamo pensare di eliminare una Milano che tra l’altro ha avuto un trend di crescita nel corso della semifinale. A questo punto, avendo fatto fuori la favorita numero uno per il titolo, crediamo di poter avere tutte le carte in regola per prenderci lo scudetto».

L’intervista integrale sulla Provincia di martedì 4 giugno

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