Sergio: «I tifosi di Cantù ci vogliono
determinati e vogliosi di fare bene»

Le parole del neo capitano dell’Acqua S. Bernardo Cinelandia Park

«Nel corso della carriera si è guadagnato la fama di grande combattente, per personalità e leadership, che ha sempre dimostrato». L’identikit di Luigi Sergio, tracciato da Fabrizio Frates nel giorno della firma del giocatore con Cantù, calza a pennello.

Una “fama” che ha contribuito senza dubbio a spingere lo staff – con i suoi 33 anni compiuti a febbraio, Sergio è il giocatore più “anziano” della S.Bernardo-Cinelandia Park – a nominarlo nuovo capitano.

«Massima abnegazione»

«Per me è veramente un grande onore – ha detto Sergio – ci tengo molto a onorare la fascia. È una decisione che mi riempie d’orgoglio, un attestato di stima che fa sempre piacere: garantisco la massima abnegazione in campo e nello spogliatoio. Perché proprio io? Credo che l’anzianità abbia influito, ma non diciamolo troppo ad alta voce…».

Del resto, non sarà per lui un ruolo nuovo, avendolo già ricoperto in passato a Chieti per due anni e a Bergamo, sempre per un biennio.

Esperienza ne ha accumulata parecchia. Maddaloni, Campobasso e Bisceglie, la chiamata importante di Caserta, poi tanta a A2 a Forlì, Chieti, Bergamo, Ravenna e Scafati. Ora, un’altra grande chance a Cantù: «Sono passato in sede – ha detto il giocatore – e ho toccato con mano il prestigio del club. Sono qua con le migliori intenzioni».

Ala piccola, che può giocare anche nel ruolo di “4”, arriva da una stagione a Scafati con 22 minuti di media in campo, 7.4 punti e 4.6 rimbalzi a partita. Il campano Sergio si sta inserendo nel tessuto canturino: «Già in questi primi giorni ho cominciato a toccare con mano la realtà. Ha ragione coach Sodini: conquisteremo il pubblico se ci butteremo su una palla vagante e non con una schiacciata o un tiro da 3. Dai primi contatti con i tifosi ho capito che dovrà essere così: mi hanno accolto bene, l’unica loro richiesta è di essere sempre determinati e vogliosi di far bene. Vogliamo accontentarli».

Prime impressioni? «Tutti i giocatori sono arrivati motivati e ben consapevoli delle intenzioni del club. Non c’è molto da dire per ora, se non che occorre lavorare forte, per prepararci al meglio e per conoscerci. C’è voglia di far bene, con ambizione com’è giusto che sia e massima disponibilità. L’obiettivo comune è noto a tutti e vogliamo dare il massimo per raggiungerlo».

La continuità sarà decisiva»

Da molte stagioni in A2, Sergio è uno “specialista” della categoria: «È un campionato in cui la determinazione gioca un ruolo importante: se c’è questo, non si possono avere recriminazioni. La storia recente della A2 dice poi che la differenza la fanno l’impatto fisico e la capacità di reazione: non è un caso che le squadre arrivate in fondo ai playoff fossero quelle che meglio riuscivano a imporsi fisicamente e che avevano una maggiore aggressività in difesa. Sarà poi decisiva la continuità di risultati». E se lo dice il capitano…

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