Sergio, quanto affetto
E quelle maglie per lui

A bordo campo, ha sofferto certamente più di quando gioca. Quanto avrebbe voluto esserci anche lui, in questo bel successo contro Trapani

A bordo campo, ha sofferto certamente più di quando gioca. Quanto avrebbe voluto esserci anche lui, in questo bel successo contro Trapani. E, soprattutto, quanto avrebbe voluto esserci nelle sfide che verranno di campionato, Coppa Italia e playoff. Invece per Luigi Sergio, capitano della S.Bernardo Cantù, è il momento della pazienza e dell’attesa. Dopo la rottura del tendine d’Achille, la sua testa è – per forza di cose – già alla prossima stagione. L’operazione è andata bene, la sua gamba destra è ingessata e nei prossimi giorni gli sarà applicato un tutore. Poi, inizierà il lungo recupero.

Ciò non toglie che il capitano sia sempre al fianco della squadra: «Sto bene, mi hanno dato una sistemata», ha scherzato a fine partita. Ci vuole un po’ di ironia, per sopportare meglio un infortunio tra i più gravi nella carriera di uno sportivo.

Del resto, non si è capitani per grazia ricevuta, ma anche per queste piccole cose. Il leader riconosciuto è sempre e solo lui. La squadra lo sa bene e ha avuto una bella idea prima del match contro Trapani. Tutti hanno indossato un sopramaglia dedicato al capitano: una t-shirt bianca, sulla schiena il numero 3 e la scritta Sergio. Insomma, un bel modo per coinvolgere – era lì a pochi passi dai compagni – l’amico-compagno-capitano seduto in tribuna.

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