Sodini avverte Cantù
«Primato da difendere»

Il testacoda non è una banalità, specialmente se si sbaglia l’approccio. Buona parte dell’esito dell’incontro sarà da imputare esattamente a questo fattore

Il testacoda non è una banalità, specialmente se si sbaglia l’approccio. Buona parte dell’esito positivo, o meno, dell’incontro sarà da imputare esattamente a questo fattore.

Perché, sulla carta, non ci dovrebbe essere molta storia nella sfida – che ritorna dopo molti anni – tra Biella e Cantù. La sconfitta di Piacenza, del resto, è ancora abbastanza fresca, sebbene in gran parte mitigata dall’importante successo contro Udine, per non fare da monito.

Quindi, meglio serrare i ranghi, alzare il livello della concentrazione e riprendersi dagli acciacchi. L’ha detto coach Marco Sodini stesso: «È stata una settimana faticosa».

Per poi snocciolare i piccoli-grandi acciacchi della sua squadra: «Allena è tornato ad allenarsi in gruppo solo giovedì per un piccolo problema al ginocchio, lo stesso valga per Johnson per un problemino al polpaccio. Aggiungiamoci infine anche una lieve distorsione alla caviglia per Boev e le scorie di una partita di alto livello con Udine, che hanno lasciato un dolore alla schiena per Da Ros e un fastidio al tallone per Cusin».

Tutti recuperabili, al momento, tranne Severini, che proprio non ce la farà: rientro programmato per il posticipo di martedì 21 contro l’Urania Milano, a conferma che la cautela non è mai troppa. E che Cantù non ha intenzione di forzare il rientro di nessuno, specie ora. Per la cronaca, si è fermato anche il lungo aggregato, Ndubuisi, che però non è mai tra i dodici a referto.

È tutta pura cronaca, perché assenti e acciacchi non sono mai un alibi per Sodini. Che, piuttosto, va alla ricerca di altri spunti per presentare la sfida contro Biella: «Le nostre partite devono essere figlie del campionato che abbiamo vissuto sin qui. Quindi, dopo aver battuto Pistoia, Torino e Udine, a Biella si deve andare per vincere, anche per consolidare la nostra prima posizione, in vista della Coppa Italia: arrivare primi al termine dell’andata è sicuramente un obiettivo».

Battere Udine ha portato benefici e nuove riflessioni: «C’è stato un contraccolpo positivo dopo la vittoria, in una partita in cui abbiamo imparato molto da noi stessi: c’è stata una buona tenuta difensiva nel primo tempo, nel secondo abbiamo fatto e disfatto come spesso facciamo. Ora però serve uno scatto in avanti dal punto di vista della maturità. Che vuol dire concretamente saper gestire meglio i vantaggi, sopportando le pause che fisiologicamente ci sono nell’arco della partita».

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