Sodini, è un allarme
«Siamo in involuzione»

«Se non riesce nulla per due volte di fila, è molto più di un campanello d’allarme e se lo fanno in molti , la responsabilità è mia»

«Non preoccuparsi oggi sarebbe una stupidaggine». È furibondo coach Marco Sodini, dopo la partita persa contro la Bakery. Un fiume in piena, in un’analisi che va ben oltre le disquisizioni tecnico-tattiche: «Non preoccupa la classifica, ma le facce che produciamo».

Il problema principale, per il tecnico canturino, è proprio questa incapacità di reagire: «Ciò che disturba maggiormente è la facilità con cui la squadra scivola nella tristezza. Io sono sempre positivo, anche in situazioni difficili: non riuscire a trasferirlo ai giocatori è fastidioso. Mi disturba anche questa facilità con cui queste forme di egoismo non sano che abbiamo facciano uscire dalla partita i giocatori. Abbiamo una permalosità interiore che non mi spiego».

E ancora: «Nella mia precedente esperienza canturina, ho cercato di salvare Cantù dal fallimento: perdere una partita in confronto è una “bischerata”. Mi piacerebbe una spinta, ma se l’impegno massimale è questo significa che abbiamo sbagliato valutazione dei giocatori, cosa a cui francamente non credo».

Nello specifico, Sodini sulla sconfitta si affida ai numeri, che non ama particolarmente: «Siamo una squadra in involuzione netta: si è visto a Biella e con Piacenza. I freddi numeri dicono che loro alla fine del terzo tempo tiravano con il 55% dal campo: numeri che dimostrano tutto quello che non siamo stati capaci di fare. Se non riesce nulla per due volte di fila, è molto più di un campanello d’allarme e se lo fanno in molti, la responsabilità è mia. Abbiamo perso non perché loro siano migliori di noi, ma perché noi abbiamo prodotto una pallacanestro nettamente al di sotto delle nostre possibilità».

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