Sodini: «È una Cantù
che fa innamorare»

Il coach rivive l’intensissima sfida con Venezia rendendo pieno merito alla propria squadra.

Prima si era “gustato” in mezzo al campo, da solo in attesa che la squadra rientrasse dagli spogliatoi per ricevere il saluto del pubblico presente, l’applauso - calorosamente da lui ricambiato - di tutto il PalaBancoDesio; poi, dopo alcuni minuti, Marco Sodini si era presentato in sala stampa per commentare si una sconfitta ma soprattutto una prova “tutto cuore” del gruppo da lui guidato, una prova che ha rinforzato ancora di più l’affetto della gente biancoblù nei confronti di questa squadra, al di là delle mille problematiche negare le quali non le risolverebbe di certo.

«Sono arrabbiato per avere perso – l’esordio di coach Sodini nella sua analisi del dopogara - ma orgoglioso di questi giocatori e ho voluto dirlo a loro, appena ritornati negli spogliatoi, prima che a chiunque altro. Se posso fare un’analisi emotiva della partita, oltre a questo aspetto, potrei dire che siamo stati sconfitti per uno sfortunato “autocanestro” di Crosariol….».

Il finale potrebbe parlare comunque di una Red October sul livello dei campioni d’Italia, ma Sodini non perde il contatto con la realtà: «Emotivamente si, siamo stati pari a loro, ed è il pregio di questa squadra: a volte certi gruppi si rivelano “piatti”, questa squadra no, anche questa volta dopo il brutto avvio è stata capace di reagire e di confermare di saper fare innamorare il nostro pubblico, pur in situazione di innegabile difficoltà. Ma tecnicamente al momento non siamo al livello di Venezia: ci vogliamo migliorare nella capacità di muovere la palla, nonostante l’indole comune non vada in questa direzione, per avere la possibilità di procurarci ancora più tiri aperti e comodi».

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