Sodini, ecco la tua Cantù
«Ho visto l’atteggiamento giusto»

Da una Piacenza (mercoledì) a un’altra (domenica): il coach della S. Bernardo Cinelandia Park si gode il primo successo

Dal -18 contro Treviglio di domenica, al +26 contro Piacenza di mercoledì. Cos’è cambiato – in meglio - nella Pallacanestro Cantù nel giro di soli tre giorni? Questa S.Bernardo-Cinelandia Park a due facce – una impresentabile, l’altra bella come dopo un maquillage ben riuscito –, in questa fase della stagione, forse non dovrebbe sorprendere più di tanto tifosi e addetti ai lavori.

Perché è ora che si mischiano carichi di lavoro importanti, partite ravvicinate e tutto quel processo oscuro di amalgama della squadra tipico del precampionato. Quindi, meglio prendere le prestazioni e risultati con una buona dose di equilibrio. Senza disperarsi dopo un -18, comunque imbarazzante, e senza esaltarsi troppo dopo un +26, per quanto entusiasmante per come è stato costruito.

Svolta

Di certo, nella seconda sfida di Supercoppa di A2 sul campo della Bakery Piacenza, una svolta mentale c’è stata dopo la scoppola rimediata al PalaBancoDesio. Coach Marco Sodini e il suo staff hanno evidentemente toccato le corde giuste nei giocatori, pensando più al gioco e alla personalità, che non ai 2 punti in palio: «La cosa che dobbiamo prendere da questa partita – ammette il tecnico viareggino - è soprattutto l’atteggiamento finalmente fisico e prepotente dal punto di vista difensivo». E questa è certamente una spiegazione tecnica.

Poi c’è l’aspetto della condizione da considerare: «Questo è un momento della stagione in cui i risultati, i gap e le performance sono certamente altalenanti perché risentono dei volumi e dei carichi di lavoro. Dunque, possono verificarsi due prestazioni molto differenti in tempi molto brevi a 3-4 giorni di distanza. La cosa che ci interessa, però, è che dobbiamo cercare pian piano di trovare consistenza e concretezza di squadra, anche perché noi abbiamo obiettivi alti e gli obiettivi alti si raggiungono con fatica e sudore».

Protagonista

Non c’è dubbio che la versione bella di Cantù è quella che più si avvicina agli standard che Sodini crede si debbano raggiungere per recitare un ruolo da protagonista in campionato: «Abbiamo tenuto Piacenza per tre quarti a 15 o meno punti segnati. In particolare, nel quarto periodo abbiamo fatto come le squadre forti, concedendo agli avversari solo 4 punti nei primi 8 minuti. Con questo non sto dicendo che siamo una squadra forte, perlomeno ancora non lo siamo. Ma vogliamo diventarlo».

La sensazione è che a Piacenza si sia tirata una riga. E che sia questo il momento della svolta in ottica campionato: «Dobbiamo ripartire da questo, perché in un campionato come la serie A2, che è estremamente equilibrato, i dettagli e la fisicità che possiamo mettere in campo, insieme a una maggiore conoscenza reciproca e a una lucidità maggiore anche rispetto a quella vista a Piacenza, possono determinare una stagione. Tutti questi aspetti devono essere comunque complementari rispetto a quella che sarà la nostra difesa, che deve diventare un nostro marchio di fabbrica» ha concluso l’head coach dei biancoblù.

Ovvio, ora molti si aspettano conferme: domenica alle 18.30, a Desio contro l’Assigeco Ucc Piacenza, Cantù ha la possibilità di giocarsi una qualificazione alle Final Eight (difficile) ma, prima di tutto, di dimostrare di aver preso la giusta direzione.

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