Sodini: «Quasi tutto ok
Un finale da dimenticare»

«Per tre quarti siamo andati molto bene, per l’ultimo… vabbè, facciamo finta di non doverlo guardare»

«Per tre quarti siamo andati molto bene, per l’ultimo… vabbè, facciamo finta di non doverlo guardare». Coach Marco Sodini trova sempre qualcosa per cui si sente in dovere di dare una bacchettata alla squadra. E ci mancherebbe, è lì per quello e anche per perseguire l’obiettivo di migliorare costantemente. «Ho dovuto chiamare un secondo time out nell’ultimo quarto perché ero “arrabbiatello”, perché mi spiace sempre quando uno ragioni su cose che non può controllare. Dobbiamo sempre ricordarci che giochiamo ora per prepararci per maggio. E quando si ha il nome di Cantù sul petto, non c’è nulla di scontato».

Dopo la tiratina d’orecchi, arrivano però anche i complimenti alla squadra: «Ovviamente bisogna avere misura, non tutti vanno a +27 e per due partite consecutive. Un calo ci sta e rientra nella logica delle cose. Mi piace, questa volta, sottolineare la qualità del mio staff, super, da serie A alta, Abbiamo fatto ai giocatori una proposta tecnica particolare per affrontare questa partita: siamo stati molto bravi noi a farli sembrare meno bravi di quello che sono».

Una vittoria larga, che poteva essere larghissima, ha molte spiegazioni: «La difesa è stata ottima, con Allen e Stefanelli alternati su Corbett. Da Ros ha spiegato pallacanestro. A Renzi ed Epps non abbiamo dato l’opportunità di tiri aperti o di accendersi. Nelle ultime partite siamo andati molto meglio, avvicinandoci alla proposta tecnica che abbiamo pensato per questa squadra. Poi c’è ancora un po’ di superficialità, quei 5-6 minuti di poca attenzione dell’ultimo quarto e che dovremmo eliminare. Noi vorremmo giocare come Milano contro il Fenerbahce, partite in cui nessuno stacca la spina per 40 minuti. In questo dobbiamo lavorare fin da adesso».

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