Sodini su Cantù
«Voglio tutti decisivi»

«Il mio obiettivo? Ridurre i minutaggi di qualcuno, per poter arrivare con i carichi giusti ai playoff. E vincere a 100 contro tutti»

l tema del giorno è il viaggio. Coach Sodini, che ama spaziare e dare un po’ di pepe, si tiene il colpo di teatro, anzi di cinema, per il finale: «“Marrakech Express”, “Turné”, “Mediterraneo”: è la trilogia di Salvatores sul tema del viaggio. E della fuga…». Viaggio perché Cantù affronta la prima trasferta lunga della stagione a Trapani, fuga perché sotto sotto si spera di allungare la serie e, magari, il divario su qualche diretta concorrente.

E il viaggio non è solo un argomento, ma anche un diversivo nella routine di squadra, che potrebbe anche incidere. Ma Cantù non può permettersi di fare la schizzinosa e una trasferta in Sicilia non può certo spaventare. Domani contro Trapani sarà la prima trasfertona della stagione per la S.Bernardo: partenza oggi pomeriggio dopo l’allenamento, domani mattina sessione di tiro al PalaConad, partita alle 17. Qualche noia nel corso della settimana per Bayhe e Stefanelli, ma nulla di grave.

«Saranno due trasferte lunghe in tutta la stagione – ricorda coach Marco Sodini – e in un orario anomalo. Niente di sconvolgente, ma i nostri sono ragazzi poco abituati a viaggiare per le trasferte. Ma affrontiamo una squadra in difficoltà profonda, con tre giocatori fuori, di cui due da quintetto: Tomasini, Massone e Taflaj». In panne, ma con tante risorse al proprio interno: «L’allenatore Daniele Parenti è un amico e un tecnico che stimo: è una persona intelligente e con idee chiarissime. Le sue squadre esprimono sempre grande pulizia di gioco, al di là degli interpreti. Sono in rifondazione, si sono privati di un ottimo giocatore come Renzi. Ci sono poi due americani di valore e un giocatore come Mollura, tra i più sottostimati della A2: un lungo basso che sa far rendere al meglio i compagni».

Ci sono poi gli obiettivi a lunga scadenza, che potranno poi essere decisivi nella fase calda della stagione. Tanto da far affermare al tecnico che «la nostra vera anomalia è Johnson che segna 22 punti di media giocando oltre 30’». Il concetto è quello delle responsabilità condivise e suddivise: «Piano piano, in questi mesi, vorrei spalmare la nostra intensità, su 10 o 11 giocatori, vorrei che siano performanti contro ogni avversario. La dimostrazione l’abbiamo avuta in parte contro Mantova: il secondo quintetto si è dimostrato migliore del primo. Poi ci sono le responsabilità: Johnson ha accettato di prendersi l’ultimo tiro, è qua anche per questo». E, per spigare meglio il concetto: «Il mio obiettivo? Ridurre i minutaggi di qualcuno, per poter arrivare con i carichi giusti ai playoff. E vincere a 100 contro tutti, con 10 punti a testa, per ognuno».

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