Sodini, un salvagente per Cantù
«Il bicchiere è anche mezzo pieno»

L’assistente allenatore trova anche i lati positivi della pesante sconfitta: «Il buon approccio alla partita, la personalità di Smith e il positivo rientro di Cournooh».

Un primo tempo chiuso “sotto” di due sole lunghezze, una ripresa in cui il divario si è dilatato sino a toccare i 23 punti, una partita persa di 14 in trasferta al cospetto di un’avversaria indiziata da fascia alta dei playoff. Che tenere, insomma, del match d’esordio in campionato della Red October al PalaSerradimigni di Sassari? Come ritenere il bicchiere: mezzo pieno o mezzo vuoto?

Ad aiutare a districarci nel rintracciare la risposta il maggior esaustiva possibile a questo interrogativo abbiamo chiamato in causa l’assistente allenatore della Pallacanestro Cantù, Marco Sodini.

«La premessa di ordine generale che non andrebbe mai sottovalutata né tantomeno elusa in una situazione come la nostra attuale è che inevitabilmente finiamo con il pagare il fatto che anche da parte dei giocatori non ci sia un’attenzione focalizzata esclusivamente al campo» osserva il tecnico viareggino cercando di “ambientare” il contesto nel quale la squadra è chiamata ad allenarsi e giocare.

«I lati positivi? Direi il buon approccio alla partita e la determinazione evidenziata dalla squadra nei primi due quarti quando anche Culpepper si è mostrato risoluto. Smith, inoltre, ha giocato una partita di personalità pur dovendo ancora migliorare nel saper gestire i compagni. Il nostro play ha dato una prima risposta consistente in un campionato di più alto livello rispetto a quelli in cui sinora aveva giocato e questo non era affatto scontato. Anzi, era un dubbio che ci si portava appresso. Non resta ora che attendere conferme in tal senso».

«Bene anche il rientro di Cournooh - fa notare -: David ha infatti offerto una buona prestazione nel poco tempo che poteva garantire dopo essere stato infortunato. Soprattutto in prospettiva questa è una bella indicazione».

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