Subito il derby, scopriamo Cantù
Pare un’amichevole, ma non è così

Domani inizio anomalo per la stagione: senza test, la sfida del Forum in Supercoppa. Pancotto metterà in vetrina nuovi arrivati e volti noti. Milano è ancora di più una corazzata.

Meno uno. Cioè domani. Il giorno della partenza ufficiale della stagione. Anomalo, quest’avvio. Come lo è stato tutto, del resto, da inizio marzo in avanti. E come è stato anche dall’avvio della preparazione. Tra controlli, tamponi, prevenzione, isolamenti e attesa degli americani costretti alla quarantena, una volta messo piede sul suolo italico.

E poco normale sarà la partenza. Anche se vale i primi due punti. Tra l’altro, non in una partita normale, ma nel derby dei derby. Al Forum di Assago, casa dell’Ax Armani Exchange Milano. Ma, anche a sforzarsi bene, risulta difficile non pensarla come a un’amichevole pre season o poco più. Altro che girone a 4 del primo turno della Supercoppa.

Un po’ perché l’Acqua San Bernardo vi arriva senza alcun test sulle gambe e un po’ perché Cantù, pur avendo iniziato la preparazione al Parini e pur essendo stata sei giorni in ritiro a Chiavenna, è riuscita a mettere assieme italiani e americani solo nella fase finale di questo periodo.

Sarà una “prima” assoluta, perché in realtà Milano-Cantù di domani alle 17 non è che l’anticipo dell’ultimo turno del girone, visto che la squadra di Ettore Messina sarà poi impegnata a Kaunas in un torneo dell’Eurolega. Quindi, volenti o nolenti, si deve partire a tutti i costi. Preparazione corta, intesa da affinare, giochi da mettere ancora lì, e lo stesso maglietta ufficiale, perché ad Assago non sarà uno scrimmage, ma una partita vera e propria.

A porte chiuse, perdipiù, dato che alla lettera dei general manager di quattro società lombarde al presidente della Regione Attilio Fontana perché aprisse, anche solo parzialmente, i palazzetti ai tifosi, non è mai corrisposto un cenno positivo. Quindi, giocoforza, avanti senza pubblico, a rendere il derby ancora più anomalo di quanto in realtà non lo sia già alla vigilia. E, allora, accontentiamoci di guardare per la prima volta all’opera i nuovi arrivati e capire quanto siano migliorati quelli della vecchia guardia, che sono italiani ma anche un po’ Usa, considerati i ritorni di Maarten Leunen e Jaimie Smith.

E Milano? La corazzata biancorossa resta la squadra da battere, invincibile - perlomeno ai nastri di partenza - per budget stellare, roster profondissimo e giocatori di enorme talento. Armani ha assemblato un gruppo di superstar del basket europeo, con Gigi Datome, Kyle Hines e il “Chacho” Rodriguez su tutti.

A questo trio si aggiungono altri profili altisonanti come quelli di Malcolm Delaney, “bombardiere” americano ex Nba, dell’ala statunitense di cittadinanza danese Shevon Shields e del promettente lungo texano Zach LeDay. Un altro nuovo acquisto dei biancorossi già visto in Lba è il tiratore Kevin Punter, ex Virtus Bologna, che partirà però dalla panchina per lasciare spazio alla crescita del giovane Davide Moretti e al già citato Delaney.

Proprio Moretti, che in Italia era “esploso” con i colori di Treviso (in A2), rappresenta un altro bel colpo di mercato dell’Olimpia, decisa a investire su un importante prospetto italiano. Importante è anche la conferma di Riccardo Moraschini, sul quale coach Ettore Messina ha puntato molto lo scorso anno.

Insieme a Moraschini, Milano ha confermato il pacchetto degli italiani formato dai lunghi Jeff Brooks e Paul Biligha e dal capitano Andrea Cinciarini. Fondamentali, in casa A|X Armani Exchange, sono anche le conferme di due senatori come Vlado Micov e Kaleb Tarczewski, cui si aggiunge quella di Michael Roll.

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