Un anno di Cantù
Allievi-Leunen che ritorni

La società è infatti diventata più forte e ha scelto come condottiero un uomo che collega presente e futuro

È stato un anno bello e complicato per la Pallacanestro Cantù. Alle soddisfazioni sul campo, per quel poco che si è potuto giocare, si sono affiancate situazioni extra davvero importanti. La società è infatti diventata più forte e ha scelto come condottiero un uomo che collega presente e futuro con il grande passato del club: Roberto Allievi, che ha preso il posto di quel Davide Marson simbolo della rinascita.

Un trait d’union che ha messo tutti d’accordo. Gli sponsor – non solo quelli legati al territorio – si sono riavvicinati alla società. Tra tutti, impossibile non citare Bennet, marchio che ha accompagnato le ultime grandi stagioni canturine sotto la presidenza Cremascoli.

Parallelamente alla società, si è sviluppato il progetto del nuovo palazzetto. Abbandonata l’opzione Cucciago, l’attenzione è tornata di colpo sull’area dove prima il Palababele, poi il Palaturra hanno lasciato tracce di un fallimento. Ma è lì che sorgerà il palazzetto: la politica sembra tutto sommato d’accordo sull’operazione, mentre la Cantù Next che segue progettazione ed evoluzione della situazione è una compagine societaria che appare solida e ben amalgamata. Forse, questa, è la volta buona.

Ma non si può non parlare di sport… se si parla di basket. La scorsa stagione è stata condizionata, anzi del tutto pervasa dal Covid. Il campionato è stato fermato a marzo e non è più ripreso, non è nemmeno stato assegnato lo scudetto. Il tecnico Cesare Pancotto è stato confermato: il suo lavoro sta proseguendo, ha festeggiato a Cremona il 9 dicembre le 1000 panchine in serie A, ancora una volta guida una squadra rinnovata, sempre giovane, ma con due innesti di grido come Smith e Leunen, cavalli di ritorno amatissimi dal pubblico.

Già, il pubblico: il grande assente. Dopo un’iniziale apertura a 700 e 200 spettatori, ora si gioca a porte chiuse. Gli Eagles, proprio nel trentesimo anno di fondazione (non si è nemmeno svolta la tradizionale festa che anima l’estate canturina), non sono mai entrati per scelta. Ma non sono stati fermi: si sono dati fare durante il Covid, hanno raccolto fondi e, il 19 luglio, hanno organizzato con i Pesi Massimi una camminata dal Sinigaglia al Pianella.

Cantù è poi tornata a sfornare giocatori: il talento Procida, 18 anni, è fisso nelle rotazioni e già protagonista. La filosofia è sempre quella di pescare dalla A2 e dal mercato dei rookie. Proprio un ex protagonista in A2, Andrea Pecchia, ha riportato Cantù in Nazionale con la sua prima convocazione per le qualificazioni a Euro 2021.

La squadra è interessante ed è in crescita. Peccato che la pandemia abbia colpito pesantemente il gruppo squadra a fine ottobre: il recupero – sia delle forze, sia delle partite - non è stato semplice e ha in parte condizionato l’andamento della San Bernardo.

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