UnipolSai, il playoff inizia male
Ma in casa tenterà di ribaltare

Per la Briantea84 è un -8 nell’andata della semifinale con Santo Stefano

Parte male l’avventura nei playoff scudetto per l’UnipolSai Briantea84, che nella gara d’andata delle semifinali perde dopo un supplementare sul campo del Santo Stefano Avis Porto Potenza Picena. Ora i canturini dovranno ribaltare tutto nella gara di ritorno, che si giocherà il prossimo 2 aprile alle 20.30 al PalaMeda. Non ci sarà un’eventuale “bella” per accedere alla finale, ma si guarderà la differenza canestri. Cantù parte dunque da un poco rassicurante -8 del 77-69 di ieri.

Non sarà facile a Meda, perché ancora una volta i marchigiani hanno dimostrato di essere una squadra di alto livello, nonostante l’assenza del capitano Enrico Ghione. Devastanti le prove di Andrea Giaretti e Sabri Bedzeti con 50 punti, 21 rimbalzi e 9 assist in due. E i numeri parlano chiaro sull’esito della partita, con Cantù che vince solo la sfida dei rimbalzi (29-52) e registra addirittura 33 palle perse contro le sole 4 dei locali. Palle perse dei brianzoli che si traducono in ben 44 punti del Santo Stefano. Non brilla neppure la panchina biancoblù con i soli 5 punti di Jacopo Geninazzi contro gli 11 di Dimitri Tanghe.

Eppure la prima frazione si apre bene con Simone De Maggi, Ian Sagar, Filippo Carossino e Giulio Maria Papi a spingere fino al 12-17 del 10’. Nel secondo periodo però Tanghe, Bedzeti e Giaretti danno un’autentica lezione alla formazione di Marco Tomba con un parziale di 17-4 che vale il 29-21 dell’intervallo.

Al rientro in campo il Santo Stefano vola fino al +13 (39-26), poi De Maggi, Papi e Carossino calano un break di 2-11 per il 41-37 del 30’.

Tiratissimo il quarto periodo con i padroni di casa che arrivano fino al 51-46, ma Cantù ribatte colpo su colpo e negli ultimi secondi impatta con i liberi di Papi e Carossino (60-60). Al supplementare l’UnipolSai tiene fino al 68-64, poi è tutto un monologo di Santo Stefano con Bedzeti e Giaretti che non sbagliano nulla fino al 77-69.

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