“Vado a vanvera”. Ma non è vero
È uno spasso il libro di Corsolini

L’ex general manager presenta il suo ultimo lavoro oggi a Cantù alle 21 alla Cassa Rurale

“Vado a vanvera”, è il titolo. Ma non è vero, è il nostro pensiero. Questa sera (ore 21) nella Sala Zampese della Cassa Rurale di Cantù, Gianni Corsolini presenta il suo ultimo libro. E sarà, dopo la vernice a casa sua a Vedano Olona, un autentico galà perché, presentati da Edoardo Ceriani - capo dei servizi sportivi del quotidiano La Provincia - al suo fianco ci saranno Carlo Recalcati, Maurizio Losa, Dino Merio e Pietro Terraneo. Che, insieme al Giannone, rivivranno tante delle pagine scritte nell’epopea canturina, e non, dell’ex gm.

Anche questo ultimo libro è molto “Ai lov dis gheim”, la rubrica che settimanalmente Corsolini tiene sulle colonne di questo giornale (ed è la più longeva di tutte). Nel senso che, spulciando in un’aneddotica che non ha eguali, il dirigente bolognese riesce a portarci, con ottimo eloquio e invidiabile disinvoltura, di qua e di là nel tempo. Dai giorni d’oggi, con i recenti ricoveri ospedalieri, agli albori di una carriera che non è solo sportiva, ma che è anche fatta di grandi successi colti come manager d’azienda.

E Cantù, come è logico che sia, ricopre un ruolo di primissimo piano nei nuovi racconti di Corsolini. C’è Recalcati, ma non solo. Ci sono infatti nomi, fatti ed episodi che riportano alla mente la storia di una pallacanestro (guai a chiamarla basket con Gianni...) e di una città che, probabilmente, non ci sono più.

Tra le tante, Corsolini ha una qualità innegabile: quella di ricordare nome e fatti. E così, partendo da medici e infermieri de Le Terrazze per arrivare ai dirigenti e ai protagonisti nelle varie società sportive e aziendali, il libro si gusta che è un piacere. Grazie a un godibilissimo disordine mentale che, per Gianni, invece è ordine puro. Niente di più.n 

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