Villa: «Io, ex abbonato di Cantù
Che emozione doverla affrontare»

Il retroscena del tecnico dell’Urania Milano, ultimo avversario dei biancoblù

A giudicare solo le facce degli allenatori nel post partita, viene il dubbio che l’Urania fosse la squadra vincitrice e Cantù quella sconfitta. Il sorriso di coach Davide Villa, che sembrava felice solo per il fatto di aver avuto l’opportunità di affrontare Cantù, copre in parte l’amarezza per la quarta sconfitta consecutiva della squadra.

Ma, per uno che frequentava il Pianella da tifoso, aver affrontato Cantù è stato un momento importante nella sua carriera. Lo ammette lui stesso: «Sono di Lissone, a metà strada tra Cantù e Milano. Sono stato abbonato dodici anni alla Pallacanestro Cantù, sono cresciuto al Pianella e francamente avrei preferito giocare nel vecchio impianto. Per tutti noi dell’Urania questa partita è stata una vera emozione: abbiamo affrontato una squadra che trasuda storia. Sappiamo tutti bene che quello con l’Urania non può essere un derby paragonabile a quello con l’Olimpia, ma è pur sempre un derby». Per Villa non è stata una “prima volta” in senso assoluto: «Cantù l’avevo già affrontata a livello giovanile, stavolta è stato diverso. Non posso dire sia stato piacevole, visto il risultato, ma certamente emozionate».

Sull’aspetto più tecnico, Villa si sofferma sull’approccio alla partita: «Come al solito dobbiamo flagellarci per l’impatto sulla partita. Cambiano gli avversari e i nostri quintetti, ma abbiamo sempre problemi all’inizio: subiamo parziali enormi, poi è dura recuperare. E contro squadre come Cantù o Udine, diventa un’impresa».

L’Urania però ci ha provato fino alla fine: «Siamo stati anche bravi, per lunghi tratti, a rispettare il piano partita. A difesa schierata ho visto un ottimo lavoro, ci hanno condannato le situazioni di transizione a inizio terzo quarto: le bombe di Allen e Johnson ci hanno ricacciati indietro, oltre alle numerose più perse».

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