Battistini, addio per pandemia
«A 25 anni è meglio il lavoro»

L’ex Como e Renate anticipa la decisione: «In questa situazione ho altre priorità».

«Amo il calcio, ma a 25 anni e con questa situazione il mio futuro lavorativo è più importante». Spiega così il suo improvviso ritiro dai campi Kevin Battistini, centrocampista comasco classe ‘95 in forza al Novazzano (Svizzera), società con cui negli scorsi mesi, durante il primo lockdown, si è reso protagonista di un bel gesto di solidarietà donando agli ospedali San Paolo e San Carlo di Milano l’intero ammontare della cassa-multe raccolte durante l’ultimo campionato.

La decisione di smettere è stata dura ma inevitabile dove anche il Covid-19 ci ha messo lo zampino, anticipandone i tempi: «Da un paio di anni mi occupo di sport e nutrizione e, fortunatamente, il lavoro sta crescendo. Mi era divenuto impossibile conciliare la mia occupazione e lo sport, ancor di più con le problematiche dovute al Covid, così ho dovuto compiere una scelta – spiega l’ex centrocampista -. La mia idea iniziale era quella di terminare il girone d’andata a dicembre, ma con lo stop dei campionati a causa della pandemia sono stato costretto a rivedere i miei piani e ho smesso con due mesi di anticipo».

Un percorso calcistico quello di Battistini che nasce in Italia e si è concluso – per ora?- nel vicino Canton Ticino: «Sono nato calcisticamente nel Maslianico, poi sono passato nei settori giovanili di Como e di Renate. Il mio approccio in prima squadra è stato con il Maslianico in Promozione dove ho disputato due campionati, dopo di che mi sono trasferito in Svizzera e ho giocato con il Morbio e il Novazzano – racconta Battistini -. La mia è una decisione definitiva, anche se l’idea di poter disputare un’ultima stagione tra qualche anno non la escludo totalmente».

Sono però due i campionati indimenticabili per Kevin: «Le annate che porto nel cuore sono quella con il Renate, quando con la formazione degli Allievi Nazionali e allenati dall’ex bandiera del Como, Alberto Colombo, perdemmo alle finali nazionali contro la Pro Vercelli – racconta -. Ma non posso dimenticare il mio primo anno fra i “grandi” con il Maslianico».

Tanti anche i compagni che hanno lasciato un segno nel centrocampista: «Il gruppo di Maslianico con Bridarolli, Frigerio, Iaconis, Capra e Gangitano è quello che mi ha aiutato di più a crescere – conclude Battistini –, ma in Svizzera ho trovato tanti calciatori di livello come il comasco Andrea De Cillis, forse il compagno con cui ho giocato di più, l’ex professionista con il Como Cristian Maggioni e i miei due scudieri al Novazzano Thomas Martegani e Andrea Martinelli».

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