Battocchio, solo elogi
«Orgoglioso dei ragazzi»

Coach Matteo Battocchio, commentando la sconfitta della Libertas e l’uscita dai playoff per la SuperLega, per prima cosa fa i complimenti alla sua truppa

«Sono orgoglioso dei ragazzi». Coach Matteo Battocchio, commentando la sconfitta contro Taranto e la conseguente uscita dai playoff per la SuperLega, per prima cosa fa i complimenti alla sua truppa. «Ci hanno provato, abbiamo spinto e ci abbiamo creduto tanto; ci abbiamo provato fino alla fine», sottolinea ripensando al match di mercoledì sera al PalaFrancescucci.

La sua Libertas, infatti, dapprima è passata in vantaggio, poi ha dovuto subire il ritorno della Prisma, determinata a non lasciare a Cantù la possibilità di gara-3 in quel di Puglia.

Questo, lottando pallone su pallone e dimostrando il desiderio, vero, di provarci praticamente su ogni palla. «Abbiamo mollato solo alla fine del quarto set: sul 19-21, una palla rocambolesca, un ace aiutato dal nastro, ed è finita lì. Fino a quel punto eravamo completamente sul pezzo», prosegue evidenziando la generosità messa in campo dai suoi giocatori.

«Sono veramente orgoglioso - commenta l’allenatore canturino - e li ringrazio tanto per quello che mi hanno dato. L’obiettivo era giocarsela con tutti e penso che abbiamo dimostrato di poter stare egregiamente in questo campionato. Ci mancano delle cose rispetto alle squadre più forti: loro, quando “sentono l’odore del sangue”, chiudono; noi, invece, non abbiamo sfruttato le occasioni che ci siamo creati. Siamo stati comunque bravi a crearle, perché già questo non è facile. Purtroppo non siamo stati così bravi a sfruttarle e credo che la responsabilità di questo sia mia. Devo comunque fare loro i complimenti».

Guardandosi indietro, Battocchio non può che pensare a una stagione subito stoppata dal Covid-19 e irrimediabilmente compromessa dalla pandemia, che per la sua squadra ha significato l’impossibilità di allenarsi per diverse settimane con continuità: «È stata una stagione corta: abbiamo fatto un lavoro di due mesi, con quattro partite e due vittorie; a quel punto ci siamo fermati e, quando siamo nuovamente riusciti a lavorare tutti assieme, abbiamo lavorato bene. Nel proseguo, però, ci siamo portati dietro le insicurezze legate alle sconfitte di quel periodo»

© RIPRODUZIONE RISERVATA