Brienza è un libro aperto
Che festa alla presentazione

Ci sono storie che sembrano fatte apposta per essere raccontate. Quella di Nicola Brienza, coach canturino della Pallacanestro Cantù, è una favola bellissima, nella quale la magica arrampicata verso i playoff dopo un avvio horror (non suo) non è un particolare insignificante. Ma dà vita, colore e sapore a questa storia. L’opportunità l’hanno colta al volo il capo dei servizi sportivi de La Provincia Edoardo Ceriani (tra l’altro ex inviato alle partite di Cantù) e l’editore Charturium. E così il libro “Nicola Brienza uno di noi”, in vendita anche oggi alla partita di Desio, (prezzo 10 euro, ricavato in beneficenza), racconta la storia di questo coach fatto in casa, che sta conquistando i cuori della tifoseria. Per presentare il libro, l’altra sera è andato in scena un emozionante ritrovo di cuori canturini. Con la conduzione del vice direttore di Rai Tre Maurizio Losa, e l’introduzione dell’editrice Enrica Arnaboldi, sciolta anchorman, si è raccontata la storia del giovane coach,anche attraverso la voce di chi l’ha preceduto, sostenuto, formato o solamente ispirato.

Significativo l’intreccio con Pino Sacripanti, presente in sala, di cui Brienza sembra davvero un avatar. «Le similitudini sono impressionanti - ha detto Ceriani - e si portano dietro una morale: oggi come allora il rittorno della canturinità al potere». Già, Sacripanti salì in corsa, giovane tecnico per sostituire Ciani, con una retrocessione già scritta (e poi evitata miracolosamente), nel bel mezzo di una tempesta societaria. Come Brienza, uguale uguale. Storia che unisce i fili, badate, di due che hanno pure lavorato a lungo assieme. Sacripanti coach di Brienza nelle giovanili, Brienza vice di Sacripanti in serie A. «Si dice che a far del bene non si sbaglia mai - ha scherzato Pino - ma io ho sbagliato, perché poi la sconfitta contro la sua Cantù ha provocato il mio esonero»: risate.