Bucarelli uscito dal tunnel
«Adesso ci sono anche io»

Dopo quasi un mese di assenza per infortunio è tornato in campo. Contro Torino, domenica, ha giocato 5 minuti

L’attesa è già finita domenica, il percorso è ancora un po’ lungo. Ma Lorenzo Bucarelli c’è. L’esterno toscano della Pallacanestro Cantù, il primo a firmare la scorsa estate e indicato come uno dei migliori arrivi del mercato per la A2, dopo quasi un mese di assenza per infortunio è tornato in campo. Contro Torino, domenica, ha giocato 5 minuti. Giusto il tempo per riassaporare l’odore del parquet.

Il peggio è alle spalle, ora comincia il recupero della condizione fisica, dopo un infortunio non grave, ma molto noioso: «Da questa settimana ho cominciato ad allenarmi pienamente a regime, la scorsa solo a spezzoni e con delle pause. È stato strano: ho preso un colpo contro Treviglio in Supercoppa, ma non avvertito problemi, tant’è che ho giocato anche tre giorni dopo a Piacenza. Poi ho avvertito sempre più dolore: il versamento alla coscia faticava a riassorbirsi. Le tempistiche indicate, pur volendo accelerare per rientrare, alla fine sono state rispettate: c’è voluto un po’, ma ora ci sono».

Si è rivisto nella vittoria contro Torino: «Ci vorrà un po’ per tornare in forma. Ho perso un mese dopo la preparazione, ma sono sereno e tranquillo. Il mio debutto? Giusto un assaggio per farmi riacquistare la sensazione del parquet e per riprendere confidenza con la competizione. L’obiettivo è tornare in forma, ma con i tempi necessari».

Dalla panchina, che Cantù ha visto Bucarelli finora? «Ho viste già tante versioni della nostra squadra. Contro Torino siamo stati meno brillanti e siamo incappati in alcune disattenzioni, ma abbiamo vinto più volte nella stessa partita: dovremo essere bravi a chiuderle prima e per arrivare a questo obiettivo occorrono tempo e conoscenza. A Pistoia ho visto una Cantù molto solida, e ben preparata all’esordio contro capo. Tante Cantù e, alla fine, tutte positive come dimostrano i risultati sin qui ottenuti».

Sempre con protagonisti diversi, particolare che potrebbe diventare una costante della S.Bernardo Cinelandia Park: «In una squadra come la nostra, l’obiettivo di ogni singolo è fare al meglio il proprio compito, portando un mattoncino nel gruppo. Ognuno sa bene cosa serve fare. Lo standard deve essere fare al massimo quello che ognuno di noi sa fare».

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