I sogni son Vivi...rito
Como donne per la A

«Mi piacerebbe portare per mano la squadra in un mondo che da qui è difficile immaginare. Del resto nemmeno io potevo aspettare una Serie A così»

Silvia Vivirito è una delle big della Riozzese Como che è in testa alla classifica della serie B di calcio femminile e punta alla Serie A. Dopo il successo per 3-0 con il Chievo, abbiamo fatto il punto della situazione con lei, che la serie A l’ha provata tante volte e con quattro società diverse. «La società è stata chiara: l’obiettivo è la serie A. Non è facile come a dirsi, se le inseguitrici vincessero tutti i recuperi potremmo essere terze. Ma non conta. Conta che ci sentiamo in corsa, che abbiamo tanto estusiasmo, quello del nostro presidente Verga, e che ci crediamo».

Vivirito è passata dalle dirette Sky giocando al San Nicola di Bari, alla serie C senza grande seguito: perché ha creduto nel progetto? «Mi aveva colpito la determinazione della società. Io vivo di questo, ho 30 anni, non posso sbagliare le mosse in un mondo ancora da costruire come il calcio femminile. Ma mi sono fidata. E ho avuto ragione». Si è fidata due volte: anche questa estate, quando sembrava potesse saltare tutto in aria: «Ma ho aspettato. Ho avuto paura, certo. Ma le parole del presidente mi hanno convinto, me come le altre ragazze che sono rimaste. Del resto lui non c’entrava nulla con i guai finanziari, si trattava di cose del passato. Certo, c’era un margine di incertezza. Abbiamo fatto bene ad aspettare».

E adesso c’è il sogno della serie A: c. Ho fatto in tempo a vedere la nuova versione fatta di visibilità, riflettori e impianti bellissimi. È cambiato tutto quanto è entrata la Juve, che ha portato nuovi orizzonti. E le altre società si sono adeguate. E ora io voglio rivivere quelle sensazioni».

Ma Como è pronta? «Mah, ci vorrebbe più seguito. Ma il Covid ha bloccato tutto il processo di affetto nei nostri confronti. Senza le limitazioni, credo che oggi ci sarebbe più gente a vederci. Anche i traslochi di campo non hanno aiutato. Il sogno? Giocare allo stadio di Como, ma immagino ci siano problemi. Comunque la nostra situazione logistica è migliorata, ora lavoriamo in un bel centro». Come è cambiato il calcio femminile, dal punto di vista tecnico? «Adesso siamo più atlete, senza dubbio. Io stessa sono molto migliorata da quel punto di vista. Dal punto di vista della tecnica però non so se il miglioramento sia stato altrettanto grosso. Per me no»

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