Como alla Corda
«È mancata la fame»

Il post Seregno con l’anima tecnica della società: «Centrocampo stravolto dalle assenze. Però la squadra non è stata grintosa»

Como, niente panico. La sconfitta di Seregno non fa piacere. Ma anche uno come Ninni Corda, l’anima tecnica della società, notoriamente propenso alle “bastonate” quando la squadra non lo soddisfa, analizza senza troppe preoccupazioni la sconfitta. Pensando soprattutto alle ragioni che l’hanno causata. Su tutte, le difficoltà di un centrocampo che ha perso, prima e durante la partita, quasi tutti i suoi attori principali. «Una situazione che oggettivamente è difficile che possa ricapitare».

Questo stop diventa dunque deve servire da riflessione, ma senza creare allarmi. «La situazione è praticamente la stessa di prima, siamo sempre a una partita di distanza dal Gozzano. E vale quello che abbiamo detto la settimana scorsa, vale ancora: se da qui alla fine le vinceremo tutte abbiamo vinto il campionato. Anche se prima di Seregno questa considerazione non ha portato bene...».

E in questo caso davvero di sfortuna si può parlare. Anche se non è l’atteggiamento più giusto per chi vuole vincere il campionato. «Infatti non mi va di giustificare troppo la squadra. Ci sono cose che vanno ancora molto migliorate, e onestamente insieme al mister ci eravamo un po’ preoccupati per aver visto un calo di tensione durante la settimana. Un po’ di presunzione, forse, dopo aver battuto la Caronnese. Non a caso abbiamo ripetuto più volte che questa partita poteva essere pericolosa. Altrettanto vero, però, che il centrocampo è stato completamente stravolto dalle assenze: tutti e tre i nostri organizzatori di gioco ci sono mancati, Bovolon, Molino e Buono. Aggiungiamoci Bradaschia, altro giocatore importantissimo...».

È mancato anche qualcosa d’altro, però. «Un po’ di fame, per dirla in gergo. La squadra non è stata grintosa come altre volte. E aggiungerei anche, questo è il vero rammarico, che avremmo dovuto essere un po’ più furbi e accontentarci di pareggiare. Soprattutto nel momento in cui siamo rimasti in dieci. Dovevamo pensare di tenerci il nostro punto, che vista la giornata era un risultato prezioso, invece di sbilanciarci e rischiare di prendere gol, come poi è successo».

E quanto sarebbe importante arrivare a prendere il Gozzano prima dello scontro diretto? «L’importante è arrivare primi all’ultima giornata. Non è cambiato nulla, questa sconfitta può solo insegnarci, non danneggiarci».

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