Como all’asta il 16 dicembre
Prezzo base di 713.000 euro

Il curatore fallimentare Francesco Di Michele ha illustrato in conferenza stampa i punti salienti del bando. «Compratori? C’è interesse, tanti contatti»

Como all’asta il 16 dicembre, al prezzo base di 713.000 euro. Lo ha annunciato nel tardo pomeriggio di oggi il curatore fallimentare Francesco Di Michele, illustrando i punti salienti del bando d’asta che lunedì sarà reso pubblico nella sua interezza dal Tribunale di Como. Quella del 16 dicembre è l’unica data fissata, nella quale sono previsti rilanci al rialzo da 30.000 euro.

«Abbiamo già stabilito il giorno dell’atto conclusivo, il 29 dicembre. In maniera tale che dal primo gennaio la nuova gestione entri in essere a tutti gli effetti», ha spiegato il curatore. Fermo restando il fatto che nel frattempo incombe ancora l’udienza della vecchia proprietà alla Corte d’Appello di Milano, fissata per il prossimo giovedì. Noi chiederemo di andare subito a sentenza, senza ulteriori ritardi. E contiamo nell’arco di dieci giorni di conoscere il verdetto. Ma non potevamo più perdere tempo. Perché i soldi dell’esercizio provvisorio a un certo punto finiranno, e a quel punto il Como dovrebbe chiudere. Un rischio che non possiamo correre».

E’ anche per questo, per esempio, che non si è perso tempo a battagliare sul marchio. Già, perché il marchio del Como non è della società e non sarà venduto insieme a lei. Così come il centro sportivo di Orsenigo. Tutti beni in mano alla S3C. «Sarà necessario crearne uno nuovo, a meno che chi subentra voglia acquistarlo da chi ora lo possiede. E’ anche per questo che la cifra d’asta è un po’ inferiore rispetto a quello che si preventivava». E la cifra, ha spiegato Di Michele, è sostanzialmente il valore del parco giocatori – prima squadra e settore giovanile – stimata dal procuratore comasco Filippo Cavadini, incaricato della perizia, in circa 550 mila euro. La restante parte della cifra corrisponde al valore dei beni mobili, come arredi e attrezzature.

L’asta sarà tenuta dal giudice Mancini, le offerte potranno essere depositate sino al giorno prima, 15 novembre, insieme a una cauzione di 100.000 euro.

Questione Orsenigo. Di fatto chi compra il Como subentra anche nei contratti in essere. E tra il Como e la S3C c’è un contratto di dodici anni, da 120.000 euro l’anno, per l’utilizzo di Orsenigo. Ma chi acquista la società potrebbe anche decidere di far allenare la squadra altrove. Sulla questione c’è in atto un’azione revocatoria avviata dal Tribunale, ma comunque vadano le cose, in ogni caso nelle mani dei nuovi acquirenti non arriverà mai direttamente il centro di Orsenigo, che eventualmente bisognerebbe, in tempi comunque ancora tutti da prevedere, ricomprare all’asta.

Compratori? «Sono stato contattato da più persone, tramite intermediari e procuratori. Ci sono sia italiani che stranieri, al momento è difficile e sconsigliabile esprimere qualsiasi parere - ha spiegato Di Michele -, ma la società interessa, e credo ci siano anche possibili acquirenti solidi, vendere prima del mercato di gennaio poi è particolarmente importante. E conto sul fatto che ci riusciremo».

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