I nuovi padroni allo stadio
Ma c'e' anche un mistero

Lanzanova e Cordini in tribuna accanto a Di Bari. Ma non vogliono fare i nomi degli altri soci. Sabato prossimo una conferenza stampa della nuova societa'

Arrivano allo stadio poco prima della partita, dopo un pranzo al Birrificio. Antonio Di Bari sorride felice, Abele Lanzanova fa altrettanto. Continua a ripetere «dai non fatemi parlare», ma due chiacchiere si capisce che le fa volentieri. «Fatemi stare qui vicino, non posso ancora lasciarli soli...», scherza Di Bari. Ma in fondo uno scherzo non è, visto che ancora ieri da loro stessi è stato sottolineato che «sarà per un po' una gestione congiunta». Lo ribadisce anche Fabrizio Cordini, il commercialista di Piacenza che a quanto pare sarà il vero braccio operativo di questa cordata. «Direttore generale», specifica Lanzanova. Che cerca di rinviare a Cordini, appunto, qualsiasi tipo di curiosità "tecnica". I termini, però, di questa gestione congiunta sono per la verità un po' vaghi. Si va dal «diciamo due mesi» a «fino a fine stagione». Boh, capiremo meglio.
L'approccio di Lanzanova con le prime curiosità della stampa è comunque simpatico e cordiale, per quello che può contare. «Il mio rapporto con il calcio? Da quando ho otto anni leggo la Gazzetta. Al Sinigaglia ci sono stato una ventina d'anni fa, per una partita del Brescia contro il Como. Tifoso del Brescia? Sono milanista». Ma il suo rapporto con il calcio, lo ammette, comincia e finisce qui. Sarà lui il presidente, lo conferma, tra due settimane, quando Di Bari formalizzerà le sue dimissioni. Da quel giorno, il 22 novembre, il nuovo gruppo dovrebbe diventare ufficialmente "padrone" del Como. «Abbiamo letto che c'è stato un problema di caparra, non è vero, è tutto a posto», dice Cordini. E Di Bari annuisce.
Si presenteranno alla squadra sabato. «E quel giorno faremo anche la conferenza stampa in cui spiegheremo tutto. Intanto cominciamo a ottemperare ai primi nostri doveri, tipo gli stipendi. In questi giorni DiBari sarà all'estero per lavoro, preferiamo aspettarlo ed esserci tutti quanti». In quanto alle intenzioni "sportive", Lanzanova parla di «un progetto triennale, con l'idea certamente di portare più su la squadra. Qui abbiamo trovato un ambiente un po' depresso, noi vogliamo risollevare la situazione. Ora metteremo anche un nostro uomo, una presenza tecnica - non si è capito se questo escluderebbe o meno Degennaro, ndr -, e valuteremo il prima possibile se dovessero servire giocatori a rinforzo di questa rosa». Il nome di questa persona, che confermano essere un ex giocatore del Como, resta misterioso. Così come, peraltro, i nomi dei soci che entreranno con lui nel Como. «Lo diranno loro, se vorranno...». Come? Se vorranno? A sabato.

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