I giocatori accusano:
Ci hanno provocati

Filippini: "Abbiamo commesso l'errore di cadere nella loro trappola, ci siamo lasciati coinvolgere dal loro gioco duro e dalle loro continue provocazioni. Stando più calmi certamente avremmo vinto".

«E' colpa nostra. Oggi dovevamo vincere, e ce la saremmo giocata davvero per i play off. Ora è un po' più difficile, ma non è finita». Alberto Filippini non si dà pace. Suo l'assist per Germinale in occasione il primo gol, tantissimo lavoro in copertura nella ripresa per l'esterno del Como, quando la squadra è rimasta in dieci uomini. Episodio che Filippini ritiene determinante: «Fino a quel momento il Bassano si era visto davvero poco e Castelli non aveva mai fatto una parata. In undici contro undici l'avremmo certamente vinta. E' vero, è stata una partita dai due volti, meglio noi nel primo tempo, meglio loro nella ripresa. Ma avremmo meritato qualcosa in più e l'espulsione ci ha spiazzati».
Una partita difficile da gestire, con continue risse e battibecchi in campo: «Abbiamo commesso l'errore di cadere nella loro trappola, ci siamo lasciati coinvolgere dal loro gioco duro e dalle loro continue provocazioni. Stando più calmi certamente avremmo vinto. Dopo l'espulsione anche l'arbitro è andato un po' in difficoltà, fischiando un a caso: anche il rigore non dato a loro era netto».
La scorsa settimana era toccato al Como rimontare due reti alla Cremonese, ieri la stessa cosa è successo al Bassano: «Ma il nostro compito a Cremona è stato più difficile, perché eravamo in dieci. Comunque non perdiamoci d'animo, siamo ancora in lotta. Ricordiamoci anche che il Bassano è molto forte in casa».
Andrea Ardito in campo ha superato almeno un paio di crisi muscolari in campo. Il centrocampista punta il dito sull'atteggiamento rissoso del Bassano: «Sapevamo che sarebbe stata una partita tirata e nervosa. E così è stato. Ci sono state provocazioni continue da parte dei giocatori del Bassano, nei confronti di tutti: prima ho ricevuto un pugno, un'altro mi ha messo le mani al collo. L'espulsione di Filipe è esagerata, anche considerando il metro di giudizio che l'arbitro aveva adottato, soprassedendo su tante risse».

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