Gregori è guarito
Ma è senza squadra

L'ex difensore del Como ha battuto un tumore. E' guarito e ora guarda al futuro. Forse senza più calcio, perché ora è rimasto senza squadra e si allena con i dilettanti del Nocera Umbra

Una carriera più che buona, tra serie C, B e serie A (con il Como). Poi, all'improvviso, il tumore. L'ex difensore del Como Daniele Gregori, 34 anni, l'ha battuto. E' guarito e ora guarda al futuro. Forse senza più calcio, perché ora è rimasto senza squadra e si allena con i dilettanti del Nocera Umbra. Abita a Foligno, a maggio era capitano della squadra della sua città, in un finale di stagione in cui ha festeggiato, più che la salvezza, la vittoria sul cancro ai testicoli. Domenica c'è Foligno-Como. La partita avrà un protagonista in meno, ma fuori dal campo c'è una persona più forte: «E' stata un'odissea. Mi chiedevo perché proprio a me. Io in ospedale non c'ero mai entrato, nemmeno per un'ernia. E in carriera non ho mai subìto infortuni gravi. Devo tutto alla mia famiglia: mia mamma e mia moglie sono state con me un mese e mezzo a Milano, mentre mi curavo».
Ora sei guarito completamente?
«I medici dicono di sì, anche se sono sempre sotto controllo. Psicologicamente forse non si guarisce mai da questo male, devo aspettare ancora qualche mese per poter dire di aver vinto la battaglia contro il tumore, ma il peggio è decisamente alle spalle».
Come hai combattuto la malattia?
«Ho smesso di allenarmi ad agosto, ho fatto tutti i cicli di chemioterapia fino a dicembre, e a marzo sono tornato in campo contro il Cosenza. Due domeniche prima, a Foligno mi hanno fatto una grande festa contro la Ternana».
Però poi non ti hanno rinnovato il contratto. Come l'hai presa?
«Avrei voluto andare avanti, fare ancora parte del Foligno, ma non è stato possibile. Non voglio fare polemiche, ci mancherebbe. E poi cos'è un anno di contratto in più, rispetto a quello che ho passato?».
Ora che farai?
«Continuo ad allenarmi a Nocera, ma mi mancano il campo e l'allenamento quotidiano. Come quando ero malato, anche se la situazione psicologica è decisamente diversa. Se qualcuno mi vuole, sono qua».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Gregori in azzurro