Angiuoni rivuole
la fidejussione

"Ho rinunciato alla penale per il ritardo del pagamento cui avrei avuto diritto, ma adesso vorrei che la mia fidejussione fosse sollevata. Mi rivolgo a Di Bari perché al tempo era stato lui ad acquistare le mie quote"

Sul tavolo del Calcio Como c'è anche la questione della fidejussione di Enzo Angiuoni, di 450.000 euro, che l'ex presidente del Como non ha ancora avuto liberata da allora. Per questo Angiuoni ha mandato una lettera, pochi giorni fa, a Di Bari e ai soci del Como per ricordare a tutti che lui è ancora in attesa di questa operazione. «Ho rinunciato alla penale per il ritardo del pagamento cui avrei avuto diritto, ma adesso vorrei che la mia fidejussione fosse sollevata. Mi rivolgo a Di Bari perché al tempo era stato lui ad acquistare le mie quote. Se poi ci sono state variazioni di assetto in seno alla composizione societaria non so e non mi interessa. Che si mettano d'accordo tra di loro. Ma siamo oltre ogni limite di tempo giustificabile. Avrei la possibilità di rivalermi legalmente, ma non lo voglio fare perché non voglio recare danno al Calcio Como. Però che si muovano».
Sulle nuove questioni azzurre dice: «Da lontano è difficile capire. Non ho ancora capito bene la consistenza della cordata comasca. Credo invece che Antonio Tesoro stia lavorando bene. Vedremo. Comunque Forza Como». Anche Di Bari è tornato sulla questione della fidejussione famosa: «In questo momento l'amministratore è Rivetti, dunque è lui che deve preoccuparsi di come il Calcio Como debba sollevare quella fidejussione». La storia continua.

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Eco di Bergamo Di Bari e Angiuoni