Cordate comasche e romane
Ma tutto è ancora fermo

Giovedì la ricapitalizzazione del Como ma finora nessuna novità sul fronte dei possibili nuovi soci

COMO - In tanta confusione partiamo dalle notizie certe. Primo: il presidente Rivetti una settimana fa aveva parlato di “pochi giorni” per un passo ufficiale della cordata comasca, comunque prima della ricapitalizzazione di giovedì. Comunque lo si voglia leggere, un ritardo rispetto ai programmi. Che, per la verità, il presidente stesso aveva fatto presagire giovedì scorso. A cosa si deve questo ritardo?
A sentire la versione più accreditata, si sarebbero allungati i tempi della «Due Diligence» per la verifica di crediti e debiti della società che la cordata ha avviato da tempo. E qui ci fermiamo.
Perché da qui in poi, è un turbinio di voci e indiscrezioni, che da una parte, vorrebbero i comaschi praticamente a un passo dall'abbandono e, dall'altra, invece in continuo e pacifico contatto con Rivetti.
Altro fatto, la comparsa sulla scena di una cordata romana che in realtà “ha dato buca” (come si dice da quelle parti) nella giornata di lunedì, quando era in programma un incontro con Rivetti. Quello che pare certo è che la cordata romana avrebbe fatto sapere di voler acquistare anche le quote dei soci di minoranza. Ma conoscendo l'esito di altre operazioni di salvataggio del passato, da Ciuccariello a Lanzanova, sarà il caso di conoscere per bene i termini della questione.
Nel frattempo, giovedì c'è un appuntamento importante: il giorno della ricapitalizzazione della società, con l'incognita Di Bari. Parteciperà? Non parteciperà? La seconda ipotesi sembra la più probabile. Con conseguente riduzione della sua quota societaria. Cosa possa significare sullo scenario più ampio del futuro, però, è difficile da dire.
Di Bari ha già detto che è disposto a cedere gratuitamente le sue quote a un gruppo serio, e non è escluso che ci sia la cordata romana in questione tra i beneficiari. Quello che si sa è che questo dono non è intenzionato a farlo a Rivetti.
Poi c'è la questione delle nomine interne. Erano annunciate per giovedì scorso, poi erano slittate a sabato, ma sino a martedì anche questo capitolo è in freezer. Anche se è tutto sostanzialmente deciso e ci sarebbe un dubbio solo sulla collocazione di Porro.
In tutto questo la squadra aspetta segnali forti. C'è apprensione, nel gruppo, come è normale che sia per una questione di cui non si riesce a disegnare l'esito. Alcuni dei giocatori del Como hanno passato situazioni precarie, anche se molto più drammatiche, alla Pro Patria. Probabilmente gradirebbero evitare il bis.

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