Banchini, momento grigio
«Mi prendo le responsabilità»

«Se qualcosa non va, è colpa mia che non lo trasmetto alla squadra. Ma non buttiamo via tutto, dobbiamo stare uniti»

Marco Banchini ha voglia di ribadire che «la colpa di quello che succede o non succede in campo è mia, mi spiace che qualcuno a volte strumentalizzi le mie parole. Non cerco scuse né alibi, né tantomeno giro le responsabilità sui miei giocatori. Un conto è analizzare le partite ed entrare nei dettagli dei possibili errori, ma sono analisi. Un altro è non assumersi le responsabilità di come va la squadra, e non credo di averlo mai fatto. Così come mai mi sono sognato di pensare che i tifosi non abbiano il diritto di protestare, pagano il biglietto, vogliono sempre vedere la loro squadra vincere, è normale».

Il messaggio, tiene a sottolineare Banchini, è un altro. «E lo ribadisco, bisogna stare tutti uniti e compatti, il più possibile. Squadra, pubblico, ambiente. Questo voglio dire, che non significa non avere il diritto di dire quello che si pensa. Non dobbiamo rischiare che la squadra entri in un loop negativo, perchè non è proprio il caso, non c’è ragione. Ma sono stato il primo a dire che con la Pro Vercelli ho visto un primo tempo disastroso, e me ne assumo le responsabilità. Perchè se si commettono certi errori, la colpa è mia che evidentemente non sono in grado di spiegare bene ai giocatori cosa fare. «dopo una dozzina di partite in cui abbiamo ricevuto complimenti e abbiamo dimostrato cose molto buone, è possibile che si sia persa un po’ la consapevolezza di quello che siamo, credendo di poter essere bravi anche senza la mentalità che ci ha portato a esserlo nella prima parte. E anche questo può essere un errore mio. Noi se non scendiamo in campo con quella voglia di far vedere ogni partita che in questa categoria possiamo starci, non combiniamo niente.

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