Gli inchini del Como
a Maradona e a Falcao

Sul giornale di oggi la dodicesima puntata del viaggio tra gli eroi del Como. Ma stavolta ci occupiamo dei grandi avversari

Essere in serie A, significa anche assistere alle evoluzioni dei (e delle) grandi. Anche il più accanito tifoso del Como, nei grandi appuntamenti si sarà approcciato con un pizzico di malcelata, nascosta curiosità, perfino ammirazione per gli odiati (se erano odiati: magari no...) dirimpettai. Quelle giornate in cui saltavi a piè pari dagli ultimi servizi in coda alla Domenica Sportiva ai primi, quelli delle big raccontati da Beppe Viola o Giampiero Galeazzi. E ti ritrovavi sui campi principali di “Tutto il Calcio Minuto per minuto”, ed era tutta un’altra cosa sentire nominare i tuoi beniamini azzurri da Enrico Ameri, Sandro Ciotti o Enrico Cucchi.

Quei giorni lì, il Como è stato spettatore della storia. E in fondo è uno dei motivi per cui si sogna il Como in serie A: essere lì, al centro del calcio vero, più importante, e veder spuntare il campionissimo sul prato del tuo stadio, che poi è anche un po’ casa tua.

Nella doppia pagina di oggi trovate sei partite, sei momenti di storia del calcio transitata dal Sinigaglia. Il più “alto” è forse il primo scudetto dell’era Berlusconi, con il telecronista Rai Gianni Vasino che in diretta per 90° Minuto si mette in testa di inseguire il gruppo dei giocatori che sta facendo il giro di campo festeggiando, e fa interviste con il fiatone finché deve arrendersi e smettere di correre.

Ci sono i primi gol in serie A di Maldini e Mancini (lo sapevate?) e l’esordio di Falcao in Italia, non tanto perché era Falcao, ma perché era il primo anno degli stranieri e li si attendeva come degli Ufo. Anni dopo ma sul neutro di Piacenza, contro il Como avrebbe esordito in A anche De Rossi.

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