Il benvenuto a (di) Gandler
Al buffet spunta Vierchowod

Un nuovo giorno.Il primo atto ufficiale della nuova società. In attesa della conferenza stampa di presentazione in programma il 9 maggio prossimo

Un nuovo giorno.Il primo atto ufficiale della nuova società. In attesa della conferenza stampa di presentazione in programma (ora è ufficiale) il 9 maggio prossimo, il nuovo Ceo del Como Michael Gandler ha invitato ospiti e stampa a un buffet prima della partita, per una stretta di mano informale. Poche dichiarazioni, nessun discorso ufficiale, ma sorrisi convinti verso il futuro.

Eccolo, dunque, nella prima uscita in veste ufficiale, il giovane manager scelto da Sent per gestire il Como. Identikit: sorriso cordiale, un curriculum al di sopra di ogni sospetto e una visione manageriale molto chiara e definita. Nulla a che vedere, ad esempio, con Nikola Rikov che ebbe lo stesso ruolo all’inizio della avventura Essien. Gandler ha lavorato nella MLS, la Lega americana, e poi il IMG, colosso che si occupa di compravendita di diritti televisivi a livello mondiale. Poi ha aperto una agenzia sua a New York di consulenza ed è stato contattato dall’Inter per gestire lo sviluppo commerciale della società nerazzurra. Al buffet Per il Comune di Como c’era l’assessore allo sport Marco Galli, che già aveva incontrato Gandler, anche per via di una conoscenza... comune. Il fratello di Galli, Andrea, infatti è fisioterapista dell’Inter, e ieri ha accompagnato per l’occasione il fratello al Sinigaglia. Gandler era curiosamente accompagnato dal papà, anche perché era reduce da una festa in famiglia nella sua casa milanese. Il primo ad arrivare è stato l’attuale Ad Roberto Felleca. I due hanno parlato a lungo, un inizio di passaggio di consegne, evidentemente. Nel frattempo la sala si riempiva. Ad esempio è spuntato Pietro Vierchowod, ex difensore del Como, campione del mondo con la Nazionale, che ha appena compiuto 60 anni. Gandler ha parlat di Osenigo: «Siamo in corsa ma è difficile», dello satdio: «Giocheremo qui, è bellissimo. Anche se va messo a posto», dei progetti «Crescere grazie a una società forte».

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