Il Como e la ripartenza
«Hanno lavorato in pausa»

La prima analisi del preparatore atletico del Como, Andrea Bernasconi, è già più che positiva

«I giocatori del Como? Grandi professionisti. Durante il lockdown e nel lavoro estivo hanno svolto un ottimo lavoro e li abbiamo ritrovati bene». Dopo tre giorni di corse ed esercizi al Sinigaglia, con tutte le cautele del caso e senza forzature, la prima analisi del preparatore atletico del Como, Andrea Bernasconi, è già più che positiva.

Nonostante i mesi di inattività siano già nettamente superiori rispetto al tradizionale periodo di pausa che passa - nelle annate “normali” - tra la fine del campionato e il ritiro successivo, lo staff si è ritrovato tra le mani giocatori consapevoli e, tutto sommato, in buone condizioni fisiche. Il che è un segnale incoraggiante, in vista di una stagione che sarà un po’ anomala. A cominciare da questo inedito preraduno in città che anticipa il ritiro vero e proprio ad Arona.

Con il collega Daniele Miraglia, Bernasconi ha messo a punto un lavoro diviso in due gruppi. I giocatori si ritrovano allo stadio due volte al giorno, nelle ore più fresche, alle 9.30 e alle 17.30, per sedute di circa un’ora e mezza.

«Si lavora nel rispetto del protocollo sanitario, noi stessi dello staff portiamo le mascherine. L’obiettivo – sottolinea Bernasconi - è rimettere in moto il sistema, lavorando su aspetti preventivi, di forza, aerobici e con pallone, anche se è ancora esclusa la classica partitella. Ora non chiediamo ai giocatori un’intensità elevata, non ce n’è bisogno e sarebbe controproducente».

Nei mesi scorsi, il lavoro è stato svolto a casa e, in parte, anche allo stadio. «Abbiamo sempre cercato di tenere alta l’attenzione dei ragazzi sull’aspetto fisico - fa presente -. Con loro abbiamo avuto un contatto costante, con programmi personalizzati per ripresentarsi in condizioni buone. La risposta è stata ottima, si sono dimostrati tutti dei professionisti veri».

Dopo tanto tempo, è più alto il rischio di infortuni? In Italia e in Bundesliga, alla ripresa dei campionati, ci sono stati tanti casi di problemi muscolari. «Sono le tempistiche a fare la differenza: in serie A ai giocatori è stato chiesto di lavorare subito a ritmi elevati perché la data di ripresa del campionato era molto vicina. Noi invece abbiamo tempo per lavorare con calma e precisione: la prima giornata, per la C, sarà il 27 settembre. Mancano due mesi, possiamo programmare in maniera oculata, curando anche i dettagli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA