Il messicano dell’Hockey Como
La sorpresa si chiama Majul

Più che la prima rete ufficiale, hanno convinto le prestazioni e le qualità del messicano

Un messicano? Lo stupore è stato il primo sentimento all’annuncio dell’Hockey Como dell’ingaggio di Hector Tufik Majul Villasenor, da Mexico City, come straniero per affrontare l’Italian hockey league. A fugare completamente le perplessità -il Messico non è proprio uno dei paesi “più forti” sul ghiaccio -non è bastato nemmeno il curriculum, che comprende società come Phoenix, Minot Minotauros, Philadelphia e Curry College, negli States.

Ma ci ha pensato di persona l’attaccante (25 anni) nelle prime uscite amichevoli e nel debutto in campionato. Più che la prima rete ufficiale, hanno convinto le prestazioni e le qualità del messicano. Se poi arriva “l’imprimatur” di coach Petr Malkov, («E’ molto veloce, oltre ad essere positivo -dice il tecnico -. Riesce a trascinare i compagni che vogliono dare sempre di più, per seguirlo») allora i dubbi sono risolti. Hector Majul (la “formula” abbreviata del suo nome) poi non si tira indietro e non ha paura di esporsi. «Io leader? No, ci sono giocatori più importanti di me e che sono in squadra da più anni -spiega -. Però se serve, posso dare una mano». Con i compagni ha già legato e si trova a meraviglia, anche se parla un po’ in inglese, un po’ in spagnolo (soprattutto con il presidente Luca Ambrosoli, che lo “mastica” bene per via della mamma, nata in Cile da emigrati italiani) e anche qualche parola in italiano. Sul ghiaccio parla una lingua, che conoscono tutti: quella della qualità.

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