Il tifo per il Como ai supplementari. Come negli Anni ’80

Il fenomeno Si susseguono le occasioni di ritrovo tra cene, bandiere, fumogeni e ospiti della società. Sembra proprio di essere tornati ai tempi del Pucci

Che si respiri un’aria nuova, attorno al Como, lo abbiamo detto e scritto mille volte, in questi ultimi mesi. Il bello è che arrivano conferme in continuazione. Come è il caso delle feste dei club di tifosi, che sono andate in scena nell’ultimo mese, e che da anni non erano così numerose.

Un fenomeno di condivisione, di allegria, di voglia di stare insieme sotto la bandiera azzurra che ha riportato (per i più stagionati...) alla memoria gli Anni Ottanta, quando a fine campionato si organizzavano le mitiche feste di Angelo Frigerio, detto Pucci, titolare dell’omonimo Como Club, anima del tifo comasco di quegli anni.

Memoria

Angelo ci ha lasciato due anni fa, ma la memoria della sua passione alberga sempre dentro di noi. E le serate di queste ultime settimane, hanno riportato alla memoria i tempi in cui le promozioni venivano celebrate con le feste organizzate sul campo dell’Oratorio di Sant’Antagata (un anno persino sotto una pioggia battente), o con le infinite tavolate davanti alla sede del Bar Pucci in via Carcano, tavolate che tracimavano e invadevano pure Piazza Volta (accadde nel 1986), sotto un soffitto di bandiere azzurre.

Erano feste organizzate in modo spontaneo, bastava tirare fuori una griglia, posizionarla, e la festa prendeva forma. Oggi, per fare una cosa del genere, ci sono così tante norme da rispettare, da far passare la voglia. Basti pensare all’organizzazione della festa per i 115 anni di un anno fa a Sant’Abbondio, e all’iter che gli organizzatori dovettero seguire, rimanendo nell’incertezza sino alla mattina della manifestazione. Ai tempi di Pucci era molto più semplice. Ma c’era anche un patrimonio umano di passione, che Frigerio sapeva alimentare, e che ne gli anni si era perso. Resta il fatto che quest’anno, assieme alla nascita di nuovi club, sono arrivate le appendici del tifo, i tempi supplementari della passione, con feste e serate spesso finite con accensione di fumogeni, cori, eccetera.

La più numerosa è stata quella organizzata dai Pesi Massimi al Bar Dalì, con la partecipazione di Cerri, Gabrieloni, Cutrone e Bellemo per la consegna del Premio Borgonovo. Un ritrovo trasversale, tra curvaioli e tifosi più moderati, finita con Gabrielloni a fare il capo coro.

Il giorno del 25 Maggio, il compleanno del Como (116 anni), ci sono state due serate ben distinte: la prima nella sede della Associazione 25 Maggio, ad Albate, dove i ragazzi della curva hanno celebrato la ricorrenza con un aperitivo aperto a tutti. Poi la sortita davanti allo stadio, dove è stato esposto lo striscione «116 anni di storia e tradizione, tra gioia e dolore il nostro unico amore» e sono state accese le torce.

Lago

Una analoga festa è stata organizzata a Menaggio, dove il Club che raduna i tifosi del Lago ha organizzato una cena celebrativa cui hanno partecipato anche i giocatori Iovine e Cagnano. È stato esposto una striscione sul molo della darsena, con scritto «Auguri Calcio Como 1907», e anche lì un festival di torce accese, come fosse una partita. Poi le serate dei Panthers, una andata in scena il 19 aprile con il ritrovo di quei pionieri che diedero inizio al tifo organizzato sugli spalti dello stadio Sinigaglia nel 1975, e un’altra questa sera (parteciperanno anche Iovine e Ludi), dove ci sarà anche un intervento video di Bellemo, che ha ricevuto una targa dal club.

Voglia di stare insieme di celebrare di chiaccherare dell’amato Como. Il tutto, mentre i ragazzini sempre più spesso vanno a scuola con la maglia o la sciarpa del Como addosso. Un nuovo capitolo è cominciato. Bellissimo ed emozionante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA