Ko Como, l’analisi della squadra:
«Stanchi sì, ma niente alibi»

Dopo la sconfitta con l’Alessandria la squadra non vuole accampare scuse

Giovanni Fietta, tornato titolare contro l’Alessandria dopo lo spezzone giocato contro la Cremonese, nel dopopartita è categorico.

«Che la squadra sia in difficoltà, che sia anche stanca è vero. Ma togliamoci dalla testa questa scusa. Ora ci resta solo una cosa da fare: raccogliere le poche energie che abbiamo, dare tutto contro il Pavia, per cercare di conquistare almeno un punto, come se fosse una finale. È troppo importante chiudere l’anno con un risultato positivo. Poi, finalmente, potremo lavorare bene durante la sosta: è l’unica medicina che abbiamo per riprenderci».

«Purtroppo non siamo molto fortunati ultimamente con gli arbitri – dice Antonio Giosa -, ma non è una scusa, solo una considerazione. Purtroppo i problemi sono altri, le cause della sconfitta vanno ricercate soprattutto nei nostri demeriti: si poteva essere un po’ più attenti in certe occasioni. Abbiamo commesso degli errori, ma sono d’accordo con il mister: io ho visto grande equilibrio nel corso del primo tempo, purtroppo la punizione ha cambiato l’esito di questa partita e, una volta in dieci, non abbiamo avuto la forza e la qualità per riuscire a ribaltare il risultato».

Sconsolato Simone Fautario, in forse fino all’ultimo dopo un problema agli adduttori che l’ha costretto a saltare la sfida con la Cremonese: «Stiamo stringendo i denti, ma non è semplice. Purtroppo i problemi fisici e le partite che si sono accumulate in questo periodo non ci stanno aiutando». Intanto aumenta il numero delle sconfitte. Il Como è a quota sei. Non sono un po’ troppe? «Non sono poche, chi sta più in alto di noi ha pareggiato un po’ di più e perso meno».

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