Nardi: «Ho scelto Como
per la piazza e il progetto»

Il centrocampista pronto a mettersi in gioco: «Il mister mi conosce e sa cosa posso fare, un vantaggio. Sono pronto: ho giocato poco, ma mi solo allenato bene»

L’uomo nuovo a centrocampo. Il suo nome, Filippo Nardi, è cominciato a circolare solo sul finire di questo mercato di gennaio, ma non è una seconda scelta. A garantirlo ci sono Charlie Ludi e Jack Gattuso, di cui Nardi è stato giocatore per due stagioni nella Primavera del Novara.

«Posto e situazioni giusti»

Ma Nardi è qui anche per svincolarsi da quel ricordo passato, perchè, come spiega nella sua prima intervista comasca, «non sono qui per loro. O meglio, la loro presenza ha certamente dato una spinta in più alla mia decisione, perché con il mister ho lavorato benissimo in quegli anni. Ma io ho scelto il Como per l’importanza della piazza e del progetto. Con la convinzione che siano il posto e la situazione giusta per esprimere le mie potenzialità».

E anche perché la B è una categoria che a 24 anni Nardi ha già affrontato più volte, in cui ha esordito diciottenne a Novara, e che dopo due campionati in C con i piemontesi, frequenta da una stagione e mezzo a Cremona. «L’anno scorso ho giocato di più, stavolra per scelte tecniche sono stato impiegato poco: la Cremonese ha una rosa ampia e di grandi qualità, la squadra gira bene e trovare spazio è stato più difficile. Ma non sono alibi, quello che si ottiene prima di tutto dipende da noi stessi. Como può essere una ripartenza».

La concorrenza in mezzo al campo è tosta, le sue carte da giocare sono soprattutto «dinamismo e una certa duttilità. Ho giocato sia a due in mezzo al campo, come gioca il Como, che come mezzala e anche esterno di centrocampo. Il mister mi conosce e sa quello che posso fare, questo è sicuramente un vantaggio».

Di questa squadra Nardi conosceva già Cagnano, con lui al Novara, e Bolchini. «Ma so che ci sono compagni più esperti di me, sono pronto a mettermi a loro disposizione per crescere ancora».

Sul mister, non ha dubbi. «Ho ritrovato la stessa persona che conoscevo. In Primavera giocavamo più o meno così. Quindi tanta intensità, anche in allenamento, pressing, bel gioco. Eravamo una squadra fastidiosa per tutti da incontrare, come lo è il Como adesso. Lui nei modi di fare è sempre lo stesso, con i cambiamenti normali che richiede il ruolo di allenatore di una prima squadra. Ma sono certo che mi troverò bene come allora».

In quella squadra, con Nardi, ci ha giocato anche Chajia, «sì, Moutir è davvero un giocatore forte, mi è dispiaciuto tanto per il suo infortunio, e mi spiace che sia in Belgio, e non posso andare a trovarlo».

«Stagione molto positiva»

Nardi ha lasciato una squadra che punta più dichiaratamente al salto di categoria, «ma in B c’è sempre un obiettivo da rincorrere, è un campionato difficile, pieno di incognite. Tutte le squadre sono competitive, gli stimoli non mancano mai. E ogni giornata le cose possono cambiare. Si parte subito forte, contro la capolista, dunque c’è poco da dire. Ma in B non si sa mai che cosa può succedere. Per quello che ho visto, il Como sta facendo una stagione molto positiva. Io sono pronto, ho giocato poco, ma mi sono sempre allenato. E di entusiasmo ne ho tantissimo».

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