Como e tutti quei conti
in sospeso con il Monza

Basta girarsi indietro di poco, per capire quanto sia stuzzicante il derby di domenica prossima. L’andata e un primo tempo spettacolare, la beffa del 2019/20 al Sinigaglia e il pari al Brianteo dopo il gol di Marano

Non c’è bisogno di rivangare il passato, seppure pieno di aneddoti e ricordi importanti nelle gare tra Como e Monza. Basta girarsi indietro di poco, per capire quanto sia stuzzicante il derby di domenica prossima, per il Como e per i suoi tifosi.

E quanto ci siano anche dei conti in sospeso, sportivamente parlando. Conti in cui il Como è creditore, e l’occasione di domenica potrebbe essere quella buona per cercare di riscuotere. Perché negli ultimi campionati in cui biancorossi e biancoblù si sono sfidati, c’è sempre stato qualcosa che al Como è rimasto sullo stomaco.

Tanto da raccontare

Già solo sulla partita di andata dello scorso novembre ci sarebbe tanto da raccontare. Perché quel giorno al Brianteo il Como avrebbe potuto anche vincere, e invece ha perso. Ma giocando un secondo tempo che resta tra i momenti migliori di questa stagione, rimontando i due gol segnati nel primo tempo dal Monza grazie alle reti di Bellemo e Vignali, dando spettacolo con Chajia e Parigini subentrato nella ripresa, dominando totalmente i biancorossi e arrivando davvero a far pensare di fare sua la gara.

Ma sul più bello, a pochi minuti dalla fine – era il 42’ – arriva un gran tiro a sorpresa di Machin, da fuori area. Unico tiro in porta del Monza in tutto il secondo tempo. E il Como passa da possibile vincitore a vinto.

Tra l’altro proprio in quella gara si infortunò Gori, e questo non è colpa del Monza così come la sconfitta su quel tiro imparabile non fu colpa di Facchin. Forse qualche colpa in più di qualcuno però ci fu nell’altro episodio che penalizzò il Como per qualche partita, perché c’erano almeno un paio di rigori sospetti non concessi, e questo fu motivo dell’attacco di rabbia di Cerri verso l’arbitro al fischio finale. Un gesto che costò all’attaccante due giornate di squalifica. Il dente un po’ avvelenato c’è, anche solo per l’orgoglio di dimostrare ancora una volta di poter essere all’altezza del Monza.

Ma c’è anche dell’altro, pensando a quando nel 2019-20 le squadre si affrontarono in serie C, nel campionato poi interrotto dal Covid che il Monza stravinse. Ebbene, proprio nei derby con i biancorossi il Como fece due delle sue partite migliori.

All’andata al Sinigaglia, perdipiù, con una beffa simile a quella di qualche mese fa. Perché la squadra, allora guidata da Banchini, tenne testa molto bene a quella che era già la vincitrice designata.

Primo ostacolo difficile

Era la terza giornata, il Como ci arrivava con due vittorie, e quello era il primo ostacolo difficile. Affrontato molto bene. Ma non finì come sarebbe stato giusto, cioè con un pareggio, solo perché quando già si era nei minuti di recupero il Monza riuscì a passare, con un gol di Mosti.

E il tempo per raddrizzare le sorti non c’era più, esattamente come lo scorso novembre al Brianteo. Sempre in quella stagione, poi, poco prima dello stop, a Monza il Como giocò molto bene, portandosi addirittura in vantaggio con un gol di Marano, pareggiato poi dai biancorossi nel secondo tempo, e non senza fatica.

Insomma, se il Como non ce l’ha fatta in questi ultimi anni a battere il Monza è stato anche, e tanto, per un po’ di sorte avversa. Conti in sospeso, dunque. E stavolta il Como, con meno pressione addosso rispetto ai suoi avversari, potrebbe trovare il modo di sistemarli.

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