Como in costruzione
Top & Flop sino a qui

Giovani e condizione atletica variabili pesanti. H’Maidat, Bellemo, Iovine, Gatto, Solini e Terrani ok. Le zone alte della graduatoria ancora a portata di mano.

Il Como è ancora una incompiuta. Il pari in casa contro l’Olbia dice che il fiore deve ancora sbocciare compiutamente, ma la classifica è lì da vedere: le zone alte sono ancora a portata di mano, con una vittoria nel recupero contro la Pro Sesto, gli azzurri sarebbero a ridosso delle posizioni migliori. Tutto da scrivere e tutto da leggere.

La partita con l’Olbia ha messo in luce una situazione paradigmatica della squadra, una specie di riassunto delle giornata sin qui disputate. Che riassumiamo con il fin troppo scontato giochino dei top e dei flop.

La squadra ha una sua identità. Ha ancora un po’ il vizio di seguire il compitino a memoria senza alzare la testa, ma nulla al confronto con certe partite dello scorso anno quando si sbatteva la testa contro il muro senza lo sbocco definitivo. La squadra adesso verticalizza di più e ha mostrato di avere tecnicamente un organico ricco di valori. Sono sei i giocatori che hanno già innestato la quinta. Iovine praticamente insostituibile, avanti, indietro sulla fascia; Bellemo affidabile e sontuoso in regia; Solini centrale di difesa e pure goleador; Gatto, che è senza dubbio il crak di questa squadra; Terrani, il migliore dei nuovi acquisti; e soprattutto H’Maidat. Diciamo “soprattutto”, perché conosciamo il valore della scommessa particolare nel voler rilanciare un talento da serie A caduto in disgrazia. Il marocchino ha sopravanzato Arrigoni nelle scelte, con il rischio di alleggerire un po’ il centrocampo, ma sfruttando i suoi lanci quasi sempre illuminati. H’Maidat è la sorpresa positiva di questo inizio di stagione. Altro valore aggiunto il fatto di lavorare su più schemi, ma con un 4-4-2 che ormai è il modulo più adottato.

Il Flop è soprattutto legato alla condizione fisica di troppi elementi, dettati dal Covid, ma non solo. La partita con l’Olbia è stata illuminante: Banchini non ha potuto schierare Bovolon, Bertoncini, Crescenzi, Cicconi per evidente condizione ancora precaria, frutto del Covid (a parte Bertoncini, che ha avuto altri problemi). Ma anche tutte e tre le punte non sono al meglio. Gabrielloni, perché reduce dal Covid, Ferrari e Rosseti perché indietro dopo una preparazione troppo corta. E non è un handicap da poco.

Le sei settimane più rodaggio sono mancate ai due, e siamo parecchio indietro. Ferrari è nel mirino dei tifosi, è evidentemente in ritardo, nessuno ha dubbi sulle sue qualità, ma il problema è che a lungo andare le critiche potrebbero minare la sua tranquillità. Poi c’è la questione dei giovani: con l’Olbia Agyakwa è stato travolto dalla sua inesperienza. Con Crescenzi e Bertoncini al top, sarebbe uscito dal campo. Ma è rimasto dentro anche dopo le prime incertezze. E comunque (vale anche per gli altri baby Dkidak, Foulds, Bansal, Walker) a loro va dato tempo. Bisogna vedere se il Como preferirà continuare l’esperimento o affidarsi a gente già più pronta per inseguire la vittoria subito. Perché il campionato dice che le porte sono aperte.

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