Forte spinta in serie C
per giocare i playoff

Spetterà al Consiglio federale di settimana prossima sancire o meno la chiusura del campionato di Lega Pro. Molto pesano anche le questioni legate a promozioni e retrocessioni. Ludi, ds del Como: «Sospensione inevitabile».

Il campionato di serie C sarà davvero finito? Il dubbio è ancora legittimo, e lo resterà sino alla settimana prossima, quando si esprimerà il Consiglio federale. La sentenza uscita dall’Assemblea di Lega Pro potrebbe perdere valore a fronte di una linea diversa che la federazione potrebbe perseguire, e che per il momento sembra più orientata a tentare di non chiudere i suoi tornei. E c’è chi sostiene che lo stop definitivo potrebbe per ora arrivare solo per i tornei dilettantistici.

Mentre il Governo ha dato il via agli allenamenti collettivi dal 18 maggio, sempre seguendo protocolli di sicurezza, e la serie A si è data un termine per la ripartenza delle gare a metà giugno, sulle altre categorie professionistiche non è escluso che si possa fare una riflessione diversa dall’idea di mettere la parola fine. Molto pesano anche le questioni legate a promozioni e retrocessioni: nonostante l’esito della votazione tra i club continua a essere forte la spinta da parte di chi ritiene che si possano giocare almeno i playoff.

Ma c’è poi anche il discorso retrocessioni, forse il punto più incerto, perché la federazione sembra più orientata a non accettarne il blocco, anche per un discorso di omogeneità tra le varie categorie. E per una logica più generale, se contano i meriti devono contare anche i demeriti.

«Per ora è difficile commentare ipotesi e indiscrezioni - dice il ds biancazzurro Carlalberto Ludi -, noi restiamo a quello che è uscito, a larghissima maggioranza, dall’Assemblea. Ricordando anche che la decisione è stata presa dopo che tutti i medici delle società di Lega Pro hanno giudicato impossibile poter osservare i protocolli e garantire la sicurezza. Per questo credo che la sospensione sia inevitabile».

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