Gatto: «Como, ho voglia di riscatto
Trequartista? Mi trovo benissimo»

Il centrocampista azzurro non è un nuovo acquisto, ma è come se lo fosse

Non è un nuovo acquisto, ma Massimiliano Gatto in un certo senso potrebbe essere una delle vere novità della prossima stagione del Como. Perchè il suo campionato scorso si è chiuso ben prima del lockdown. Mesi di stop per un problema doloroso e difficilissimo da curare, una periostite, in poche parole infiammazione della guaina che avvolge i muscoli della tibia. Solo nove presenze, nemmeno intere, prima di doversi arrendere e fermarsi del tutto. E proprio quando sembrava che il rientro fosse vicinissimo, non si è più potuto giocare.

Massimiliano, ora come va?

Meglio, molto meglio. Sto bene, il problema sembra del tutto superato, fisicamente sono a posto. Devo solo migliorare la mia forma atletica, ma in questo momento della preparazione è normale non essere ancora al top. Soprattutto se si arriva da così tanti mesi di stop, per me sono stati ancora di più. Faccio fatica a ricordare la mia ultima partita.

Prima di dimenticarceli del tutto, raccontiamo quei mesi così difficili.

Ancora oggi faccio fatica a capire come possa essermi capitata una cosa del genere. Mesi di esami, tac, risonanze, che evidenziavano poco rispetto al dolore tremendo che sentivo. Un problema che mi condizionava non solo nel calcio ma anche nella vita normale, faticavo a camminare, ad alzarmi dal letto sentivo dolori tremendi.

Si diceva fosse un po’ colpa degli allenamenti sul sintetico, eppure anche ora state lavorando su un terreno artificiale...

Il terreno duro non mi aiutava di certo, ma la causa è ancora da capire, anche perchè non avevo mai avuto un problema del genere. Per fortuna è passato tutto.

Una specie di nuovo inizio, quindi. Con una dimostrazione importante di fiducia da parte della società che punta ancora su di te.

Sicuramente, e ho ancora più motivi per ripagare la stima del Como nei miei confronti dopo che nei mesi più difficili sono stato seguito sempre con tanta cura e con tanta vicinanza anche umana da parte del mister, dei compagni, di tutti.

Parliamo allora di questo nuovo assetto offensivo su cui state lavorando, con più spazio e più posti sulla carta per voi giocatori d’attacco.

Stiamo provando diversi moduli ma come si sa in particolare il mister sta insistendo sul 3-4-3, un modo di giocare in cui io posso essere impiegato da trequartista, giocando in due dietro la punta. Che è un ruolo in cui mi trovo benissimo, perfetto per le mie caratteristiche, il cambio di passo, l’inserimento. Ma anche giocando più da attaccante esterno sono a mio agio. L’anno scorso, quelle poche volte in cui sono riuscito a scendere in campo, giocavo più da mezzala, cosa meno consueta per me. Però mi ci trovavo bene.

Il tuo è un curriculum già abbastanza importante per i tuoi 24 anni: settore giovanile del Chievo, poi quattro stagioni in serie B, con Carpi, Pro Vercelli, Pisa e ancora Vercelli. La C dovrebbe starti un po’ stretta...

Sì, devo dire che in B non ho giocato con continuità, vista anche la mia età ancora giovane in quelle stagioni mi mancava ancora qualcosa, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza. Ho scelto di restare a Vercelli anche in C due anni fa dopo la retrocessione, perchè c’era l’idea di fare un campionato importante. E lì ho cominciato a giocare con regolarità.

Trentaquattro presenze, abbastanza per attirare le attenzioni del ds Ludi nel costruire il Como.

Di Ludi che mi ha scelto, del mister che mi ha voluto. Le premesse c’erano tutte.

Premesse e aspettative che slittano di un anno. Stavolta però gli obiettivi, personali e soprattutto di squadra, dovrebbero essere diversi.

Non sono l’unico ad avere dentro una gran voglia di riscatto. Nessuno di noi è stato soddisfatto di come si è chiusa la stagione, fuori dai playoff per così poco, con la beffa ulteriore dell’algoritmo che ci ha del tutto escluso. Non era il risultato che la squadra meritava. Adesso tutti vogliamo qualcosa di più, tutti abbiamo voglia di migliorarci.

Si è deciso di mantenere i gironi simili a quelli dell’anno scorso, che ne pensi? Che campionato potrà essere immaginando più o meno le avversarie?

Sento dire che se ci fossero state tutte le squadre del Nord sarebbe stata più dura, con corazzate tipo Triestina e Padova. Ma sinceramente penso che quattro o cinque squadre davvero forti ci siano anche così, non vedo grandi differenze.

Una di sicuro c’è, rispetto all’anno scorso però. Non dovrebbe più esserci una squadra strapotente come era il Monza.

Questo sì, non c’è nessuno che possa ammazzare il campionato già dall’inizio ed è un bene perchè si parte più o meno tutte alla pari, per ciascun obiettivo. Quale sarà il nostro? Arrivare più avanti di un anno fa sicuramente, il resto lo vedremo strada facendo. Il mio personale è facile, stare bene e giocare il più possibile, per dimenticare e far dimenticare i brutti mesi che ho passato.

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