Gattuso: «Visto? Il Como c’è
Io sono sempre stato tranquillo»

Tempo di bilanci alla seconda sosta del campionato di serie B

Domani mattina Giacomo Gattuso tornerà a scuola. È il primo giorno del Supercorso di Coverciano, che lo laureerà a fine stagione allenatore in grado di allenare fino alla serie A. Jack ci arriva a testa alta, dopo una promozione, e dopo una grande vittoria in campionato. E la sua analisi di queste prime giornate in serie B è soprattutto uno sguardo in avanti, con grande fiducia su quello che ancora potrà succedere.

Mister, che cosa le hanno detto, o insegnato, queste prime sette giornate?

Quello che si è visto. Che siamo una squadra che davvero può giocarsela con tutti, Che alcune partite avremmo potuto non perderle, ma basta pochissimo perchè invece succeda. Come può bastare altrettanto poco per vincerle. Un percorso comunque positivo sinora, in ogni caso.

Meglio, a livello di gioco, di quanto si aspettasse?

Questo non so ancora dirlo, perchè non conoscevo esattamente i valori di tutti i miei giocatori, parlo ovviamente di chi è arrivato quest’anno. Tutti ragazzi di qualità, certo. Ma solo partita dopo partita posso davvero valutare quanto si può ottenere da ciascuno di loro e dalla squadra. Ci vuole tempo, ogni partita può smentire ciò che ha detto quella precedente. C’è ancora tanto margine di miglioramento, di sicuro.

Sembra già di vedere uno spirito di squadra simile a quello dell’anno scorso.

Direi di sì, e questo non era certamente scontato. La capacità di tutti di mettersi a disposizione del gruppo c’è. E io credo che un giocatore sia davvero completo quando ha questo tipo di valori e di atteggiamento. Il cuore, la determinazione, le capacità morali. Può venire della frustrazione quando i risultati tardano ad arrivare, e solo se si hanno queste qualità si va avanti e ci si rialza.

Come il Como a Brescia.

Sì, sono stati bravissimi.

Ma lei, invece, dopo tre sconfitte consecutive come si sentiva?

Io ero dispiaciuto per loro, ma sono il primo che deve restare lucido. Per aiutarli, per trovare le parole giuste. E sinceramente, non ero preoccupato. Lo sarei stato se avessi visto la squadra spenta, demotivata. E non era così. Ero convinto che le cose sarebbero cambiate. Sinora abbiamo sbagliato solo mezza partita, contro il Frosinone. Troppo poco per pensare negativo.

Da come giocate, non sembra una squadra da fondo classifica. Lei sente di dover giocare per la salvezza?

Adesso è il nostro obiettivo. E devo dire che io stesso ho cambiato il mio modo di vedere le cose. Se l’anno scorso consideravo il pareggio come una sconfitta, ora lo considero una mezza vittoria. Ci vuole tanta concretezza.

Sinora siete stati, vostro malgrado, più belli che concreti, o no?

A Brescia abbiamo dimostrato di poter riuscire a essere tutte e due le cose. Altre volte certamente sì, ma ci sono state situazioni in cui avremmo meritato di raccogliere di più. E’ un percorso di crescita che stiamo imparando. Anche se non c’è una ragione precisa per cui quattro gol siano arrivati tutti insieme, quando in altre occasioni non siamo riusciti a segnare. E’ il calcio, l’importante è non perdere questo atteggiamento. Poi la differenza la fanno i singoli, gli errori, una palla che entra o esce...

L’anno scorso la sua idea era quella di cambiare la formazione il meno possibile, quest’anno in alcuni ruoli c’è parecchia alternanza. Almeno sinora.

Io non ho una precisa filosofia. L’anno scorso andava bene così, anche perchè quando sono arrivato io in panchina c’era necessità di dare una stabilità alla formazione. E il contesto era diverso. Ma di fondo io faccio sempre, ogni settimana, le valutazioni che ritengo più opportune. In base a come stiamo, in base all’avversario, e quest’anno ci sono le possibilità di variare anche certe caratteristiche. Poi magari arriverà anche il momento in cui giocheranno sempre gli stessi, sarà il campo a dirlo.

Adesso arriva una fase un po’ diversa, contro squadre di bassa classifica.

E sarà sicuramente una fase ancora più difficile, non illudiamoci. Non cambieremo certamente atteggiamento, non lo facciamo mai. Ma ci vuole assolutamente concretezza, perchè questi prossimi risultati contano davvero doppio. Quello che penseranno anche i nostri avversari, che lotteranno come noi.

Como-Alessandria, pochi mesi dopo, per un obiettivo molto diverso...

Si, fa un po’ effetto. Ci penso, l’anno scorso loro erano lo squadrone che doveva ammazzare il campionato, con il cambio di categoria sono in piena lotta salvezza. Questo dà proprio l’idea di quanto sia diversa la dimensione.

C’è qualcosa che l’ha sorpresa, in generale, in questo avvio di stagione?

No, che certe squadre fossero particolarmente forti lo si poteva prevedere. E’ un campionato forse più ricco di altre stagioni, c’è più interesse mediatico, ci sono in generale più soldi da spendere. E il livello si vede.

I tifosi vi stanno seguendo con entusiasmo.

E sapete per me quanto questo sia importante. Anche per questo affronto con tranquillità questa prossima gara, sapendo come ci sosterrà il nostro pubblico.

Qualche settimana fa se l’era presa per qualche critica di troppo...

Messaggi che arrivano sul mio telefono, o sui social, anche da parte di gente che non so chi sia. Ma non sono le critiche a disturbarmi, sono gli insulti. Pochi, ci mancherebbe. Ma non credo proprio di meritarmeli, purtroppo sono sensibile a queste cose, anche se so che dovrei lasciar perdere. Perchè sono comunque travolto ogni giorno da messaggi di affetto e di sostegno. E in fondo, anche l’anno scorso c’era qualcuno che si lamentava e insultava, poi si è visto come è finita...

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