Il Como alla ricerca
del gol perduto

Da un po’ di tempo va in rete sempre e solo Gatto: la squadra deve recuperare reti da altri protagonisti

Il Como ha l’attacco più forte del campionato. Insieme alla Juve Under 23 è la squadra che ha segnato di più, 43 gol. Premessa doverosa e fondamentale. Che contrasta, però, con un altro aspetto, che viceversa può rappresentare un problema in questa fase di stagione e che ha inciso anche su quanto è accaduto ultimamente: dalla mancata vittoria di Vercelli, che sarebbe stata strameritata, alla sconfitta dell’altra sera, fino ad arrivare ad altre gare vinte con un po’ troppa fatica o perse senza realmente essere schiacciati dagli avversari, come a Busto, come a Pistoia.

Detta così può anche sembrare un paradosso, ma pur avendo segnato più di tutti, l’attacco del Como segna poco. Spieghiamoci meglio: segna tanto Gatto, tantissimo. Nelle ultime tre domeniche ha segnato solo lui, che peraltro nei piani iniziali non avrebbe dovuto essere il primo bomber della squadra. Buon per il Como, chiaro. Ma quando Gatto non c’è, o se per caso una domenica non segna, diventa dura. Il numero 10 da quando Jack Gattuso siede in panchina ha fatto nove gol in diciotto partite. Gli attaccanti, intesi sulla carta come vere e proprie punte, nello stesso periodo hanno fatto otto gol in tre: quattro Gabrielloni, tre Ferrari, uno Walker. Poca, quasi nulla, la differenza tra il loro apporto in termini di reti e quello di altri giocatori, visto che nello stesso arco temporale Cicconi ha fatto tre gol, Arrigoni, Terrani e Bellemo due, e poi c’è una rete di Iovine.

Il potenziale offensivo, insomma, non riesce a esplodere. Complice anche un po’ di sfortuna, sicuramente. C’è un giocatore come Rosseti, per esempio, che di fatto non è riuscito ancora a dare alcun apporto. C’è Ferrari, che è entrato in forma tardi, c’è Walker, che ha avuto qualche problema fisico e anche lui non ha lavorato con continuità. E poi gli arrivi di gennaio, giocatori come Daniels, Koffi, Castillion, che di fatto per ora non sono serviti praticamente a nulla. Situazioni che i risultati della squadra spesso hanno risolto e un po’ nascosto, ma che qualche interrogativo lo suscitano, specie in un momento importante come questo.

E poi c’è Ale Gabrielloni, sulle cui qualità è difficile avere dubbi. Ma anche lui non riesce più a buttarla dentro da due mesi, l’ultimo gol lo segnò contro il Renate, era il 24 gennaio. Una rete soltanto nelle undici partite del girone di ritorno, quasi una maledizione da quando aspetta di festeggiare il suo gol numero 40 in campionato con la maglia del Como.

Assurdo dirlo, dunque. Ma in una stagione ancora così positiva manca qualcosa di molto importante, mancano i gol degli attaccanti. Certo, grande merito va a Gattuso di essere riuscito a trasformare Gatto in un bomber, e le premesse in questo senso si erano viste già con Banchini. Ma serve anche altro, servirebbero anche i gol degli altri lì davanti. Perchè la disabitudine alla rete delle punte del Como sta diventando un po’ cronica, troppo in un momento come questo. Questione di modulo, di forma fisica non eccellente, di scarsità di alternative? Sia quel che sia, la soluzione è da trovare con questi giocatori, e in questo momento. Sperando che intanto Gatto continui comunque il suo super campionato.

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