Il Como e quella “banda del gol”
De Nuzzo e Valsecchi ultimi iscritti

Le reti degli azzurri sono saliti a quota 54 con 14 giocatori differenti

Cinquantaquattro gol segnati con 14 giocatori diversi: il Como è tornato a essere una cooperativa del gol. La statistica aveva contraddistinto la prima parte del girone di andata, con tanti interpreti – in tutti i ruoli – andati a segno, e che ha ripreso ad aggiornarsi nelle ultime settimane. Perché era dalla sfida dell’andata contro il Rezzato che il Como non inseriva giocatori nuovi nella classifica marcatori – in quell’occasione ci fu una rete Di Maio, poi passato alla Pro Sesto -, mentre nelle ultime due partite si sono sbloccati De Nuzzo nella vittoria per 4-0 a Legnago e Valsecchi nel 2-1 alla Pro Sesto.

C’è chi fatto meglio del Como, perché il Rezzato ha mandato in rete 15 uomini, ma l’ha fatto con una frequenza decisamente inferiore, avendo la squadra bresciana segnato in tutto 36 gol, 18 in meno del Como. Dato identico al Como per la Caronnese, 14 a 14, con i varesini che hanno aggiornato il dato proprio domenica, con il primo gol di Spampatti. Alle loro spalle c’è curiosamente il Villa d’Almè – 26 reti suddivise tra 13 giocatori diversi -, a seguire il Mantova con 12 marcatori per 49 reti totali.

In mezzo a tante reti, spicca il primato di Gentile, capocannoniere del girone, agganciato proprio domenica da Guccione della Pro Sesto a 15 gol. Così come è importante il raggiungimento della doppia cifra di Gabrielloni (10 gol), traguardo vicino anche per Dell’Agnello, che di reti ne ha realizzate 7: un attacco più prolifico era del resto uno degli auspici di mister Banchini. Ma, fin da subito, il Como ha dimostrato di avere tante soluzioni in zona gol, grazie all’apporto di tutti i reparti: l’attacco ha prodotto 19 reti, il centrocampo 25, la difesa 10.

«Da allenatore non posso che essere soddisfatto – ammette mister Marco Banchini –: questa varietà non è un caso, perché alleniamo molto l’attacco degli spazi verticali. Anche l’intercambiabilità dei ruoli aiuta in questo senso. Il fatto poi che gli ultimi due marcatori siano giovani certifica il valore di questi ragazzi: me li sono trovati in casa e devo dire che i ’98, ’99 e 2000 in rosa sono tutti validi: complimenti alla società che li ha saputi scegliere, confermare o promuovere in prima squadra».

Sul dato pesa anche l’altissimo numero di calci piazzati – rigori compresi – che il Como ha saputo sfruttare: «Il possesso palla in area è un indice di pericolosità: lo dice la Fifa, non Banchini. E noi proviamo a portare tanti giocatori in area, solo così si possono conquistare corner e rigori». Ma le sole statistiche non bastano per vincere i campionati: «Visto che parliamo di reti – chiude Banchini – dico che in questo momento il Como è un attaccante che ha fatto gol, ma non basta: solo se vinceremo il campionato, ossia la nostra partita, questi numeri saranno ricordati. Altrimenti varranno poco».

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