Il mister del Gozzano infiamma la vigilia
«Il Como ha delle fragilità e lo si è visto»

L’allenatore Gaburro è anche un blogger: «Pretendiamo rispetto, lo dice la stagione. In questo momento incontrare noi sul campo è come fermare un treno con le mani».

«In questo momento incontrare noi sul campo è come sentirsi investiti da una valanga, è come cercare di fermare un treno con le mani». Como-Gozzano si sta già giocando. Fuori dal campo. E il primo vero proclama in vista della sfida di domenica arriva dagli avversari del Como, dal loro allenatore Marco Gaburro.

Il tecnico della capolista è anche uno scrittore, e nel caso specifico un blogger. E ha cominciato la settimana con un intervento che non lascia spazio a dubbi su come il Gozzano vuole affrontare questa sfida. E su come si senta in un certo senso superiore al Como, senza troppa modestia. Parole scritte dopo la vittoria dell’altro ieri contro la Pro Sesto, ma nell’intervento, che Gaburro intitola “Nessun dorma”, è il Como il destinatario principale dei pensieri del tecnico.  

E cita persino Helenio Herrera, ricordando che «pensare a uno stadio come quello di Como, pieno di gente che sarà lì solo grazie a noi e a quello che stiamo facendo da luglio dà già i brividi e darà una carica costante in ogni secondo del match. “Sono tutti qui per noi”, disse il mago Herrera alla grande Inter prima di scendere in campo al Bernabeu. E saranno lì per noi anche a Como. Grande rispetto per la piazza, per la storia e per quello che quei colori rappresentano per moltissime persone. Rispetto che però in campo si tradurrà in una prestazione spaziale, perchè quest’anno, questa stagione, questi mesi hanno detto e dicono una cosa sola: Gozzano. E il rispetto lo pretendiamo anche e soprattutto noi». 

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