La sala Var al Sinigaglia
Novità anche per il Como

Dal prossimo anno il sostegno tecnologico all’arbitro arriverà anche in B

Arriva il Var. Una novità per il Como, ma anche una novità assoluta per il campionato di serie B, che finora se ne è servito solo per le fasi finali, playoff e playout. Da questo prossimo mese di agosto, invece, così come sta accadendo in serie A da quattro anni, il supporto tecnologico agli arbitri sarà completo. Il Var, appunto, e la Goal Line Camera. E dunque anche lo stadio Sinigaglia dovrà adeguarsi per il funzionamento di questi strumenti.

Var, ovvero Video Assistant Referee. In italiano, video assistenza arbitrale. Quella che un tempo molto più banalmente si definiva, invocandola o contestandone l’ipotesi, come “moviola in campo”. Se ne è dibattuto a lungo prima di approvarne l’uso. In Italia è stato introdotto in serie A dal 2017, nel 2018 il sistema è stato utilizzato per la prima volta ai Mondiali.

E, va detto, non è che l’introduzione del Var abbia poi messo a tacere ogni polemica, o abbia chiarito qualsiasi episodio. Perchè comunque restano dei limiti nell’utilizzarlo, e soprattutto perchè la decisione finale è comunque una decisione umana. L’ultima parola, su tutto, spetta sempre all’arbitro. Così come solo l’arbitro, o gli arbitri che stanno davanti agli schermi nella sala Var, può decidere di utilizzarla. La richiesta non può arrivare da giocatori, allenatori o persone comunque attinenti alle due squadre.

Ci sono poi casi specifici in cui lo strumento può essere utilizzato: per stabilire la validità di un gol, la legittimità o meno di un calcio di rigore, di un’episodio da espulsione diretta, o in caso di scambio di identità per esempio in occasione di un’ammonizione. L’arbitro in caso di dubbio, o gli arbitri al Var se ritengono di aver individuato una decisione sbagliata, richiedono l’analisi delle immagini.

Nella sala Var arrivano le immagini di tutte le telecamere presenti nello stadio – il regolamento dice un minimo di dodici -, quindi quelle della regìa della Lega così come quelle di qualsiasi emittente tv. E arrivano in due tempi diversi, in tempo reale su alcuni schermi e con un leggero ritardo su altri, per eventualmente rivedere subito l’azione incriminata e decidere se intervenire. Nella sala ci sono un arbitro e un assistente, spesso un guardialinee, insieme a un tecnico televisivo che si occupa – autonomamente rispetto alle regie tv – di mostrare quello che va visionato, anche con l’utilizzo di software che consentono di ingrandire le immagini, oltre che ovviamente di rallentarle e fermarle. A bordocampo è posizionato uno schermo dove l’arbitro, se lo ritiene, può rivedere l’azione dubbia. Ed è comunque solo a lui che spetta la decisione finale. Un meccanismo che a volte può richiedere qualche minuto, non ci sono limiti di tempo entro cui prendere la decisione.

La stanza Var al Sinigaglia sarà quasi certamente ricavata al primo piano della sede, dove ci sono attualmente gli uffici. E nel locale, durante la partita, potranno naturalmente stare solo gli addetti al Var.

In supporto a tutto ciò, c’è anche l’introduzione della Goal line camera, un sistema di telecamere appositamente collocate per una visione completa e precisa della linea di porta. In questo caso, l’arbitro riceve un segnale direttamente dalle telecamere quando il gol è valido. Tutte novità assolute per la serie B.

© RIPRODUZIONE RISERVATA