Società e promozione
Per il Como un 2019 imprevisto

Dodici mesi fa gli azzurri inseguivano il Mantova, poi il sorpasso. Ma l’anno che chiude sarà ricordato per l’arrivo di una nuova proprietà.

Mantova primo a 44 punti, Como secondo a 42. La classifica diceva questo dodici mesi fa, in questo stesso momento dell’anno. Quello che è successo in questo 2019 non poteva prevederlo nessuno con certezza. E nessuno avrebbe messo la firma a una vittoria dei biancazzurri con ben sei punti di vantaggio.

Ripercorrere questo 2109 significa quindi prima di tutto rivivere le tappe del ritorno in serie C: l’aggancio al Mantova, subito, alla prima giornata di ritorno, con il Como vittorioso in casa sull’Ambrosiana e i biancorossi fermati in casa dalla Virtus Bergamo. Ma non è tutto oro... perché due domeniche dopo il Como frena con l’Olginatese in una domenica di polemiche: ospiti in vantaggio, Gentile sbaglia un rigore, Cicconi segna sulla ribattuta e pareggia ma il capitano si fa espellere. Morale, il Mantova torna in testa con due punti in più.

Bisogna aspettare lo scontro diretto, alla sesta giornata: pesantissimo l’errore di Gentile, ancora dal dischetto, ma Borghese segna il gol del sorpasso. Che non sarà ancora quello definitivo, però. C’è il “solito” Seregno a rovinare i piani, alla decima giornata. Zero a zero in casa, il Mantova ripassa, la tensione sale. Ma tre giornate dopo il Mantova cade a Rezzato, il Como vince a Caravaggio: quattro giornate alla fine, due punti di vantaggio. Che diventano quattro alla penultima giornata, in casa con la Virtus Bergamo, anche un po’ inaspettatamente perché il Mantova pareggia sul suo campo con il Sondrio. E la festa esplode. Il Como chiude a +6 sui suoi avversari, a quota 86, record di punti per la serie D.

Ma nel frattempo è successo anche qualcosa d’altro di molto importante, il Como non è più di Nicastro e Felleca, ma della Sent. Ed è un’altra pagina che segna in maniera forte non solo il 2019 ma l’andamento della storia del Como. La prima comparsa dell’indonesiano Mirwan Suwarso risaliva al novembre 2018, ma c’è voluto qualche mese prima che la trattativa prendesse una forma concreta, un periodo di tempo in cui anche tra i due soci del Como sono stati necessari un po’ di chiarimenti, non privi di qualche tensione. E anche qualche altro nome di potenziale acquirente era circolato, ma in primavera la questione si è chiusa: all’inizio di aprile è stato ufficializzato l’acquisto, insieme alla figura di riferimento, l’ad Michael Gandler, e all’inizio di maggio la società si è presentata ufficialmente in Comune, alla presenza del sindaco. Facendo capire subito che i suoi progetti non sono legati solo ai risultati sportivi. E dando il la a un tema molto sentito anche dai tifosi, lo stadio, la sua sistemazione, la richiesta di concessione, argomenti tornati alla ribalta in questo 2019 dopo qualche anno di silenzio. E forse quest’anno potrà essere ricordato anche per l’inizio di una nuova vita per il Sinigaglia.

Appena chiuso il campionato la presenza dell’ad Michael Gandler diventa sempre più pregnante: sceglie il nuovo ds Carlalberto Ludi, conferma Marco Banchini in panchina, scarica di fatto Ninni Corda, che in una rovente conferenza stampa minaccia azioni legali e attacca pesantemente l’allenatore. Altro momento caldo del 2019, che non influisce però sulla costruzione della squadra e sul riassetto della società. Che tra le sue priorità mette anche la ricostruzione del settore giovanile, puntando subito su una figura importantissima per la storia del Como, passata e recente: la responsabilità di riorganizzare e coordinare il vivaio viene affidata a Giancarlo Centi. Il lavoro è tanto, si passa anche attraverso degli Open day per il reclutamento dei ragazzi, altra novità assoluta per il Como. Ma la ripartenza è arrivata puntuale.

Storia in corso

Quello che è successo dopo, è storia ancora in corso. La stagione comincia di nuovo nel ritiro di Arona, i tifosi che l’anno prima polemicamente avevano un po’ disertato l’acquisto degli abbonamenti tornano a fidarsi: si superano le 1200 tessere, non male per la media del Como in C. Conferme per otto giocatori del campionato precedente, diversi nuovi arrivi, un ritorno che scalda i cuori del pubblico, quello di Simoneandrea Ganz. Obiettivo salvezza, dice la società. Obiettivo playoff dicono invece tutti, specie dopo le due vittorie iniziali e il partitone contro la capolista Monza, vittoriosa solo nei minuti finali di recupero contro un bellissimo Como.

La squadra gioca bene, sembra ingranare anche al di là delle aspettative, grandi partite anche contro le più forti. Ma una piccola crisi arriva insieme a qualche mugugno, specie nei pareggi in casa con Lecco e Pro Patria, seguiti dalle sconfitte a Novara e da quella pesantissima al Sinigaglia con la Pro Vercelli. La vittoria con la Pianese sembra aver dato una spallata a tutti i problemi, la partita in casa con la Juve è un’altra bellissima prova, ma la vittoria ancora una volta sfugge a pochissimo dalla fine. E si chiude il 2019 senza vincere più. Ma le speranze di far bene ci sono tutte.

In fondo, dodici mesi fa, niente di tutto il bello che è accaduto in questi mesi poteva essere previsto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA